Sant’Agnese e i bambini martiri per la fede
Ancora oggi, tanti i bambini martiri
di Antonio TaralloAnno 2014, qualche anno fa. Ma sono tanti i tragici racconti di bambini che ancora oggi pagano con la propria vita la loro fede in Cristo. Prendiamo questo episodio, come testimonianza, ma sarebbero innumerevoli gli episodi di barbarie che annoverano bambini uccisi o trucidati per il loro credo. Dicevamo, anno 2014. Siamo in una enclave cristiana caduta nelle mani degli uomini del Califfato, vicino alla capitale irachena Baghdad. Bombardamenti e sparatorie, uccisioni di massa di cristiani. Molti di loro hanno iniziato a fuggire verso Ninive, da dove molti provenivano. Non tutti sono riusciti a farcela. Fra questi, quattro bambini che sono stati posti di fronte alla terribile alternativa tra la conversione all’islam e la morte. I quattro bambini invece hanno risposto di no, e che avrebbero seguito Gesù fino alla morte. “Noi amiamo Yeshua (Gesù in arabo, ndr), abbiamo seguito sempre Yeshua, Yeshua è sempre stato con noi”, hanno risposto i bambini ai jihadisti dell’Isis. E i terroristi: “Di’ le parole”. E ancora, la risposta coraggiosa dei bambini: “Non possiamo”. E, così, per quelle parole, hanno pagato il duro scotto della vita. Impassibili, i jihadisti dell’Isis, hanno tagliato le loro teste. Era il dicembre del 2014.
Salto nel tempo. Un grande salto nel tempo. Siamo nel III secolo d.C. Nella patrizia Roma. Raccontiamo la storia di una fanciulla, Agnese, nata da genitori cristiani, di una illustre famiglia patrizia. Quando era ancora dodicenne, scoppiò una persecuzione e molti furono i fedeli che s'abbandonavano alla defezione. Agnese, che aveva deciso di offrire al Signore la sua verginità, fu denunciata come cristiana dal figlio del prefetto di Roma. Quest’ultimo si invaghì di lei, ma fu respinto. Fu esposta nuda al Circo Agonale, nei pressi dell'attuale piazza Navona. Un uomo che cercò di avvicinarla cadde morto prima di poterla sfiorare e altrettanto miracolosamente risorse per intercessione della santa. Gettata nel fuoco, questo si estinse per le sue orazioni, fu allora trafitta con colpo di spada alla gola, nel modo con cui si uccidevano gli agnelli. Per questo nell'iconografia è raffigurata spesso con una pecorella o un agnello, simboli del candore e del sacrificio. La data della morte non è certa, qualcuno la colloca tra il 249 e il 251, durante la persecuzione voluta dall'imperatore Decio. Per altri storici, la data sarebbe quella del 304, durante la persecuzione di Diocleziano.
Passano i secoli, passano i potenti. Cristo è morto, per colpa della fede. I martiri cristiani sono testimonianza di ieri, e - purtroppo - ancora di oggi, che la fede nell’Amore, nella Pace è un “qualcosa” di scomodo. Che va eliminato. Perchè è una forza potente e che fa paura. Una forza docile, contro un mondo violento.
Antonio Tarallo
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