Terni, Salvini: "San Valentino festa da abolire"
San Valentino continuerà a proteggere e sostenere tutti coloro che si sono incamminati nel percorso dell’amore
di Redazione Umbria24
«San Valentino? Festa da abolire». E’ il messaggio che arriva dal ministro Matteo Salvini che ironizzando sulla festa del santo degli innamorati non ha probabilmente tenuto in considerazione che quello stesso santo è il patrono di Terni, la città amministrata dalla Lega, che nel giugno scorso si è imposta con una vittoria netta.
Vescovo: «Ognuno fa il suo mestiere» A rispondere al ministro dell’Interno e leader del Carroccio è stata, prima, la governatrice dell’Umbria Catiuscia Marini con un post sui social: «È il grande amore per Terni». Poi direttamente il vescovo di Terni Giuseppe Piemontese che all’Ansa ha detto «Ognuno fa il suo mestiere. San Valentino è e continuerà ad essere patrono della nostra città e per tradizione degli innamorati, dei giovani, dell’amore e della famiglia. San Valentino – ha sottolineato ancora il presule – continuerà a proteggere e sostenere tutti coloro che si sono incamminati nel percorso dell’attenzione e dell’amore verso gli altri. Continueremo dunque a diffondere questa devozione nel mondo. Tutti quelli che lo vogliono sono invitati a venire a pregare e venerare San Valentino, perché l’amore cresca sempre di più in noi e negli altri».
Il post di Salvini, risponde anche la Marini Salvini dai social e con poche parole agita ancora la Conca e lo fa in un giorno di festa, mentre la città celebra in basilica col solenne pontificale, tanto che sono diversi i leghisti della città cui quelle poche parole hanno fatto storcere il naso, ma ormai il post è fatto: «Un abbraccio a tutte voi Amiche, che fate vivere, sognare e crescere questa Pagina e l’Italia. San Valentino? Avete ragione voi, probabilmente sarebbe una “festa” da abolire…😉 Vi voglio bene!». Immancabile la replica della Marini, che ironizza: «Un grande “amore” per Terni fino al punto di chiedere l’abolizione della festa di San Valentino… Non ci resta che sperare sul “sesto”» ministro dell’Interno dei nove anni di presidenza della stessa Marini.
Pd: «Preoccupati per il diktat» Giovedì a dirsi «estremamente preoccupato per il diktat arrivato da Salvini, che vuole abolire la Festa degli innamorati e San Valentino» è il gruppo consiliare del Pd di Terni che, attraverso il capogruppo del Pd Francesco Filipponi, in una nota dice che il ministro dell’Interno «è arrivato anche alla regolamentazione dei santi e dei sentimenti ad essi connessi. Era già chiaro che Salvini non avesse simpatie per il sentimento dell’amore, della convivenza tra persone, dello stare insieme, ma prediligesse i muri, gli steccati, l’addossare gli aspetti negativi del Paese a determinate categorie sociali, siano essi i migranti o i Rom. Ora siamo alla ufficializzazione anche per quanto riguarda il simbolo dell’amore universale, San Valentino, divenuto evidentemente un pericoloso nemico. Siamo molto preoccupati come Ternani, perché – va avanti Filipponi – l’abolizione di San Valentino e della Festa degli innamorati apre scenari da film dell’orrore. Ci aspettiamo di tutto, conoscendo la sudditanza del nostro sindaco nei confronti di Perugia, ci aspettiamo che ci venga imposto San Costanzo. Dopo che a condurre FarmaciaTerni è stato messo, dal sindaco di Terni, l’amministratore di quelle di Perugia, dopo che l’ad delle acque del Sii di Terni è la stessa di Umbria Acque, ci aspettiamo che venga nominato patrono di Terni quello di Perugia».
Rossi: «Non avete argomentazioni» A replicare al Pd di Terni è il consigliere di maggioranza Michele Rossi secondo sui i dem «non avendo argomentazioni serie da contrapporre e avendo dalla loro un recente passato amministrativo di cui non potersi troppo vantare, anzi da far dimenticare prima possibile, non possono far altro che strumentalizzare ogni accadimento (anche un simpatico post di Salvini). Dopo aver dichiarato di essere estremamente preoccupati per una battuta di Salvini tornato da poco single, il loro delirio politico continua quando nel comunicato si trasformano nei più grandi sostenitori di quel Santo Valentino che in verità culturalmente (ed anche ideologicamente) prima hanno osteggiato e poi negli ultimi decenni non hanno mai voluto concretamente valorizzare; ad esempio lasciando tutto attorno alla basilica un quartiere nell’abbandono e nel degrado ed organizzando per i festeggiamenti dello stesso Santo, conosciuto in tutto il mondo, nulla di più di una festa paesana». (Umbria24).
Redazione Umbria24
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