Udienza. Papa Francesco: «Siamo tutti tentati dal male»
Tutti noi sappiamo cosa è il male, tutti noi sappiamo cosa è la tentazione, abbiamo sperimentato la tentazione.
La catechesi di papa Francesco è stata incentrata sulla duplice supplica finale nella preghiera del "Padre Nostro".
Con le espressioni «Non abbandonarci» e «Liberaci dal male» emerge una caratteristica essenziale della preghiera cristiana: "Gesù insegna ai suoi amici a mettere l’invocazione del Padre davanti a tutto, anche e specialmente nei momenti in cui il maligno fa sentire la sua presenza minacciosa.
Infatti, la preghiera cristiana non chiude gli occhi sulla vita. È una preghiera filiale e non una preghiera infantile. Non è così infatuata della paternità di Dio, da dimenticare che il cammino dell’uomo è irto di difficoltà. Se non ci fossero gli ultimi versetti del "Padre nostro" come potrebbero pregare i peccatori, i perseguitati, i disperati, i morenti?".
"C'è un male nella nostra vita, che è una presenza inoppugnabile. I libri di storia sono il desolante catalogo di quanto la nostra esistenza in questo mondo sia stata un'avventura spesso fallimentare". Così ha proseguito il Papa all'udienza generale. "L'apostolo Pietro dice che il maligno, il diavolo, è intorno a noi come un leone furioso per divorarci. E noi chiediamo a Dio di liberarci dal maligno che tende ad afferrarci e a morderci e dal quale si chiede a Dio la liberazione".
"Non c'è nessuno in mezzo a noi che possa dire di essere esente dal male, o di non esserne almeno tentato". E il Pontefice ha aggiunto: "Tutti noi sappiamo cosa è il male, tutti noi sappiamo cosa è la tentazione, abbiamo sperimentato la tentazione...".
"L'orante non è cieco - ha continuato Francesco -, e vede limpido davanti agli occhi questo male così ingombrante, e così in contraddizione con il mistero stesso di Dio. Lo scorge nella natura, nella storia, perfino nel suo stesso cuore".
Redazione Internet Avvenire
Commenti dei lettori
NON CI SONO COMMENTI PER QUESTO ARTICOLO
Lascia tu il primo commento
Lascia il tuo commento
la cripta
di San Francesco
Rivista
San Francesco