"Nati dal cuore di Francesco", il libro di fra Giuseppe Di Fatta
Papa Francesco ha una copia del libro sul proprio comodino
Presentato qualche sera fa, “Nati dal cuore di Francesco è uno strumento di lavoro che nasce nel solco della bellezza e del Dono - ha affermato in apertura Carmelo Vitello, Consigliere Regionale OFS e Responsabile della formazione per la Sicilia - che nasce nel solco della bellezza e del Dono".
La Regola è un tesoro, un dono, che mostra quanto grande sia l’amore di Dio e della Chiesa per l’Ordine Francescano Secolare. È qualcosa che non può essere comprato, né meritato. Come ci ha detto San Giovanni Paolo II: “è un vero tesoro nelle vostre mani, è in accordo con lo spirito del Concilio Vaticano II e risponde a ciò che la Chiesa si aspetta da voi.” (Tibor Kauser – Ministro Generale CIOFS)
“Questo testo – ha proseguito- ci dà la possibilità di confrontarci con la straordinaria intuizione di Francesco d’Assisi secondo cui è possibile servire pienamente il Signore in ogni stato di vita. La fraternità secolare è nata dal cuore di Francesco, è lo stile di vita pensato per tutti quegli uomini e donne che, dopo averlo ascoltato, hanno sentito il desiderio di seguire e servire il Signore nei fratelli come faceva lui, ma restando nel loro stato di vita secolare, impegnandosi a vivere la chiamata in famiglia e sul lavoro, dovunque vivessero. Così egli anticipava la consapevolezza che ogni cristiano nella Chiesa è chiamato alla santità, quella consapevolezza che il Concilio Vaticano II ha messo in risalto con forza e papa Francesco ha ricordato recentemente nella sua Esortazione apostolica Gaudete et exsultate…
Attraverso questo testo fra Giuseppe Di Fatta, oltre ad offrire un valido aiuto nel cammino della formazione e nell’ approfondimento della vocazione dei francescani secolari per un percorso di discernimento e di conoscenza dell’identità e missione del nostro Ordine nella Chiesa e nella società, ci fa dono prezioso in queste pagine degli elementi fondanti della sua esperienza di fede: la sua tensione spirituale, il suo impegno per realizzare quella comunione vitale reciproca voluta da san Francesco e l’accompagnamento al fratello/alla sorella nella ricerca della propria via, per vivere un’umanità feconda che guardi alla santità.
…questo lavoro che nasce in un tempo in cui la pandemia ha messo a dura prova anche le nostre sicurezze e ciascuno di noi è alla ricerca di rifugio e soluzioni, diventa risposta all’impegno vocazionale assunto attraverso la pastorale di prossimità ed attenzione verso i fratelli e le sorelle che in questo periodo vivono solitudine e difficoltà, riconoscendo che la volontà di Dio può essere scoperta attraverso il pianto di quelli che soffrono. Il Covid 19 ci dà la possibilità di riconoscersi in un’umanità che oggi più che mai ha bisogno di unità e di fraternità. La regola OFS mette a nudo le nostre povertà, ci libera dalle nostre false sicurezze per andare incontro all’altro, ci fa riscoprire gioia e speranza, dolcezza di anima e corpo.
Proprio per questo – ha concluso Vitello- ritengo questo strumento una straordinaria opportunità per i francescani secolari e quanti si sentono attratti dal fascino di Francesco perché con fermezza e semplicità riesce ad indicare itinerari concreti per conoscere, amare e seguire Gesù Cristo secondo quell’impegno di vita voluto e desiderato dal “cuore di Francesco” per declinare nella secolarità l’impegno di passare dal Vangelo alla vita e dalla vita al Vangelo, oltre a rappresentare un simbolo dell’unità e della collaborazione della Famiglia Francescana esprimendo il fatto che siamo uno e ci completiamo a vicenda, che insieme tendiamo verso gli stessi obiettivi e veniamo dalle stesse radici e siamo motivati dallo stesso carisma, plasmati dalla stessa eredità e tradizioni . (Ciofs – manuale per l’assistenza OFS-Gifra)”.
Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do nel nome di Gesù Cristo! Sono state queste la parole usate da fra Giuseppe Di Fatta per introdurci al suo lavoro, prendendole in prestito dall’apostolo Pietro (Atti degli Apostoli), subito dopo aver ringraziato Vitello non solo per le sue parole, ma anche per il dono della sua palpabile emozione e, poi, “non possiedo né argento né oro, perché non sono né uno scrittore, né un professore – ha, dunque, spiegato- ho ripreso i miei vecchi appunti, le schede e gli schemi di catechesi sulla regola OFS, risalenti ai tempi del mio servizio alla Fraternità OFS di Sicilia come Assistente regionale e che in seguito mi servirono per continuare il mio servizio nelle varie fraternità locali, quando venivo trasferito e, con il tempo libero causato dal coronavirus, sollecitato da sorelle e fratelli francescani secolari, mi sono messo a scrivere, approfondire e assemblare.”
“Ho cercato di non usare un linguaggio alto – ha proseguito – ma di mantenere alto l’ideale evangelico della vocazione francescana secolare. Sì, perché adesso che vedo il lavoro finito e riesco a guardarlo con sufficiente distacco, mi pare di riscontrare proprio un filo rosso che lo attraversa: la consapevolezza che la vita francescana è una vera e propria vocazione, con tutto il fascino e la bellezza della chiamata di Dio, con la gioia e la necessaria responsabilità della risposta dell’uomo.
2L’idea del titolo ” NATI DAL CUORE DI FRANCESCO” -ha illustrato- l’ho tratta dalla Premessa agli Statuti Nazionali, dove viene detto che nel sec. XIII nasce dal cuore di San Francesco d’Assisi l’Ordine dei Fratelli e delle Sorelle della Penitenza. Dal cuore di quel piccolo uomo, cuore di carne, cuore stimmatizzato, innamorato di Cristo, degli uomini e di tutte le creature, siamo nati infatti tutti noi, tutti coloro che appartengono al primo, al secondo e al terz’ordine, nati da un solo e medesimo Spirito (FF 793). Il testo che vi presento- ha spiegato- non lo considero un vero e proprio commento alla Regola OFS, ma uno strumento di lavoro per la formazione permanente e iniziale. A partire dagli articoli della Regola, vi propongo un’occasione per riprendere in mano i punti fondamentali della crescita cristiana, gli elementi essenziali del cammino di fede, nell’incantevole attualità della spiritualità francescana.
Un’occasione per me di farvi partecipi di quell’annunzio kerigmatico, già ascoltato, ma sempre bisognoso di essere ricordato e approfondito, restituendovi la ricchezza dei doni ricevuti, offrendovi l’esperienza di tanti anni di consacrazione religiosa, le mie convinzioni di vita, gli stessi punti fermi nei quali, con tutta la mia povertà di uomo, cresce il mio essere credente, frate minore, presbitero.” Fra Giuseppe di fatta ha, poi, spiegato minuziosamente la struttura del libro: esso si concentra sui primi 19 articoli della Regola, in quanto da lui considerati ispirazionali, mentre dal 20 possono definirsi organizzativi. Alla fine di ogni capitolo vengono presentati 9 SPECCHI ovvero delle proposte di lavoro e approfondimento personale e comunitario dei temi trattati. “Il termine – ha spiegato l’autore- proviene dagli scritti di S. Chiara, per la quale lo specchio è Cristo Crocifisso, immagine del Padre, da guardare e contemplare, per trasformarsi in Colui al quale si volge lo sguardo. ..Dunque uno specchio per guardare e guardarsi, riflettere su ciò che riflette…!” Fra Giuseppe Di Fatta ha, infine, ringraziato i frati, le sorelle povere di S. Chiara, i fratelli e le sorelle francescani secolari e, soprattutto, il Signore per la gioia che gli ha donato nel costruire come un mosaico questo lavoro.
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