Alla scoperta dei luoghi dove Gesù è stato flagellato e condannato
Un “pellegrinaggio virtuale” con Fra Claudio Bottini, francescano della Custodia di Terra Santa
Un pellegrinaggio virtuale sui luoghi più dolorosi della Passione di Gesù, nella città vecchia di Gerusalemme.
E’ qui che la tradizione cristiana colloca due momenti drammatici della Via Crucis: la flagellazione e la condanna a morte. I due santuari che ricordano questi avvenimenti sono annessi al convento francescano, sede dello Studium Biblicum Franciscanum.
LA CHIESETTA DELLA FLAGELLAZIONE
Spiega Fra Claudio Bottini a Cmc, portale della Custodia di Terrasanta, che «la chiesetta della Flagellazione è di origine medievale, come tutta la tradizione che fissa qui i momenti centrali della Passione di Gesù. E’ stato al Getsemani a pregare, lì è stato arrestato, e poi è stato condotto in quella che doveva essere la Fortezza Antonia, collocata qui anche perché alla fine del secolo XIX fu trovato un antico pavimento romano, posteriore all’epoca di Gesù, a cui fu dato il nome di Litostrotos, cioè “pavimento lastricato in pietra”: il cortile dove sarebbe avvenuto il processo di Gesù».
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OPERA DEI CROCIATI
La chiesa della Flagellazione, prosegue il frate minore, «fu costruita originariamente dai crociati nel XII secolo e in seguito abbandonata. Nel 1838 fu acquistata dai francescani e riaperta. L’architetto Barluzzi la restaurò nel 1929 mantenendo lo stile tipicamente medievale, conservando il muro originale per legarlo in qualche modo alla tradizione antica. Le vetrate raffigurano il giudizio di Pilato, la flagellazione di Gesù e la liberazione di Barabba».
IL SANTUARIO DELLA CONDANNA
Il santuario della Condanna fu ricostruito nel 1904 da Frate Wendelin Hinterkeuser sulle rovine di una chiesa di epoca medievale. «Non si conosce il titolo dell’antica chiesa - precisa Fra Claudio - la nuova ricevette questo nome dal pavimento a grandi lastre che continua anche sotto il vicino santuario dell’Ecce Homo. Questo faceva parte del Litòstroto, nel quale Pilato stabilì il suo seggio per il giudizio di Gesù e dal quale Gesù uscì portando la croce.
LA RAFFIGURAZIONE DELL’ECCE HOMO
Proprio nella cappella della Condanna, conclude il francescano, «abbiamo una classica raffigurazione dell’”ecce homo”: Gesù coronato di spine e presentato alla folla, Gesù - in due belle statue lignee - che prende la croce e la porta sulle spalle».
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