Arriva un nuovo frate: il convento di Saluzzo resta aperto
Salgono a quattro i francescani
Scongiurata la chiusura, per almeno un triennio, del convento francescano di San Bernardino a Saluzzo in provincia di Cuneo: un nuovo frate si è insediato da qualche giorno all’interno della struttura. Si tratta di Fra Sergio Spiga.
DA CLES A LA SPEZIA
Padre Sergio Spiga, 54 anni, originario di Monza, ordinato sacerdote nel 2007, proviene dal convento dei frati minori di La Spezia; prima era stato nel convento di Cles in Trentino.
CHI SONO GLI ALTRI FRATI?
Ota i frati sono quattro, numero sufficiente a tenere aperto il convento. Ne fanno parte, scrive Cuneo24, il vicario padre Maurizio Piazza che ricopre anche l’incarico di cappellano della Casa di riposo Tapparelli, il viceparroco frate Andrea Nico Grossi (è il responsabile della mensa della Caritas di corso Piemonte), e il parroco frate Giuliano Selti (Cuneo 24).
PERCHE’ HA RISCHIATO DI CHIUDERE?
Quella dei francescani a Saluzzo è presenza storica: il convento è stato fondato nel 1471 dal marchese Ludovico I, che introdusse a Saluzzo l’Osservanza Francescana). Una presenza da sempre gradita e rassicurante per la città, che ha nella chiesa in collina uno dei luoghi di fede più amati. Negli anni scorsi la presenza dei frati è diventa sempre più ridotta, facendo temere in alcuni periodi il definitivo abbandono della struttura da parte dell’Ordine francescano.
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IL PROGETTO TAPPARELLI
Attraverso una convenzione, parte del convento è passato all’ente casa di riposo Tapparelli, che aveva intenzione di realizzare una serie di mini-alloggi per anziani autosufficienti. Un progetto, scrive l’edizione di Cuneo de La Stampa, poi tramontato e trasformato in una struttura per i centri diurni destinati a portatori di handicap e persone fragili.
LA “VERVE” DI FRATE NICO
Lo scorso anno, in seguito agli ultimi decessi o trasferimenti di religiosi anziani, l’arrivo di frate Andrea Nico Grossi aveva contribuito a portare una ventata di rinnovamento in convento. Con l’arriva di Frate Spiga, i francescani vogliono completare questo percorso di entusiasmo e attivismo per la comunità saluzzese.
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