Chi fu tra i primi evangelizzatori della Cina? Un francescano!
E' Giovanni da Montecorvino, vescovo della prima diocesi cinese
I due italiani che hanno fatto la storia della Cina sono Marco Polo e Matteo Ricci. Eppure ce ne è un terzo che in pochi conoscono. Ed è un francescano. Si tratta di Giovanni da Montecorvino, che nacque a Montecorvino Rovella, in provincia di Salerno, nel 1247 e morì a Pechino nel 1328. Giovanni fu un missionario francescano e arcivescovo cattolico, fondatore della missione cattolica nella lontana Cina. È venerato come beato dalla Chiesa cattolica, inoltre è venerato come santo dai cattolici della Cina.
LA PRIMA CHIESA
Nel 1299 il salernitano fra’ Giovanni costruì la prima chiesa di Khān Bālīq e nel 1305 ne costruì un’altra, con annesse officine e case per 200 persone, proprio davanti al palazzo imperiale. In quegli stessi anni riscattò da famiglie non cristiane circa 150 ragazzini dai 7 agli 11 anni, insegnò loro greco e latino, scrisse appositi salmi ed inni e li educò al servizio liturgico della Messa ed al canto.
LA DIOCESI
Nel 1307 fu eretta l’arcidiocesi di Khān Bālīq, nome con cui era conosciuta in quell’epoca la città di Pechino. In essa esercitò il proprio ministero per 20 anni il francescano montecorvinese.
LA TRADUZIONE DELLA BIBBIA
Nello stesso periodo imparò approfonditamente la lingua cinese, allo scopo di iniziare a pregare in maniera pienamente comprensibile da chi lo ascoltava, e tradusse in cinese il Nuovo Testamento ed il Libro dei Salmi. Tra le 6.000 persone convertite da Giovanni da Montecorvino vi fu un re nestoriano, Giorgio, vassallo del Gran Khan, menzionato dal Marco Polo nel Milione.
LA CAUSA DI BEATIFICAZIONE
L’Amministrazione Comunale di Montecorvino Rovella, con delibera consiliare n. 4 del 16 gennaio 1997, ha fatto voti alla Santa Sede per la Beatificazione di Giovanni da Montecorvino, allegando alla stessa una sottoscrizione popolare con circa tremila firme. Nella sua città natale, Montecorvino Rovella, il 5 gennaio 2000, fu costruito un monumento, inaugurato da Mons. Josè Saraiva Martins, postulatore, proveniente dal Vaticano, opera dello scultore Bruno Gandola
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