Cinque casi di morti resuscitati attribuiti all’intercessione di San Francesco
Miracoli molto dettagliati, narrati nelle fonti francescane
Spulciando le fonti francescane si raccontano alcuni episodi di morti resuscitati, grazie all’intercessione di San Francesco. La documentazione a disposizione è dettagliata, prodigiosa, anche se non ci sono diagnosi mediche a supporto di questi episodi.
1) LA DONNA CHE CHIEDE DI CONFESSARSI
Il primo episodio è citato nel borgo di Monte Marano, presso Benevento, dove era morta una donna particolarmente devota di san Francesco.
La sera, raccontano le FF, vennero i chierici per le esequie e già si apprestavano a celebrare la veglia con la recita dei salmi quando improvvisamente, alla vista di tutti, la donna si alzò sul letto e chiamò uno dei sacerdoti presenti, che era il suo padrino, e gli disse: "Padre, voglio confessarmi: ascolta il mio peccato. Quando sono morta, io dovevo essere gettata in una orrenda prigione, perché non avevo confessato il peccato che sto per dirti. Ma per me ha pregato san Francesco, che durante la vita ho sempre servito con devozione e cosi mi è stato concesso di ritornare ora nel corpo, per confessare quel peccato e meritarmi la vita eterna. Dopo che lo avrò confessato, ecco, mi affretterò alla pace promessa".
Tremando si confessò al sacerdote tremante e, ricevuta l'assoluzione, si stese in pace sul suo letto e s'addormentò felicemente nel Signore.
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2) LA MADRE CHE FA ALZARE LA FIGLIA DALLA BARA
Nel paese di Pomarico, in provincia di Matera, due coniugi avevano un'unica figlia, di tenera età. Ma una grave malattia la condusse alla tomba. Venne il giorno del funerale. La madre della ragazza era disperata. Secondo le FF, san Francesco, in compagnia di un solo frate, si degnò di visitare con un'apparizione la desolata donna, che ben conosceva come sua devota. Pietosamente parlandole: "Non piangere, le disse, perché il lume della tua lucerna, che tu piangi come spento, ti sarà restituito per mia intercessione".
In quel momento la donna, raccontando a tutti quanto il Santo le aveva detto, proibì che si procedesse alla sepoltura. Poi, invocando con grande fede il nome di san Francesco, prese per mano la figlia morta, e, viva, sana e salva, la fece alzare, fra lo stupore universale.
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3) IL PADRE PENTITO
Una volta i frati di Nocera (Umbra), che avevano bisogno del carro, lo chiesero in prestito per un po' di tempo ad un certo Pietro. Ma Pietro si rifiutò e iniziò ad inveire e bestemmiare contro San Francesco.
Si pentì subito, I'uomo, della sua pazzia, perché Dio gli fece sentire nel cuore la paura della sua vendetta, che, del resto, sopravvenne prontamente. Infatti il suo figlio primogenito si ammalò improvvisamente e di lì a poco spirò.
Si rivoltava per terra l'infelice padre e non cessava di invocare san Francesco, il santo di Dio, gridando fra le lacrime: "Sono io che ho peccato, io che ho parlato da malvagio: avresti dovuto punire direttamente me, nella mia persona. O Santo adesso che sono pentito, restituiscimi quello che hai tolto, quando bestemmiavo da empio! Io mi consacro a te, mi assoggetto per sempre al tuo servizio e sempre offrirò a Cristo un devoto sacrificio di lode per onore del tuo nome!".
Le fonti francescane riportano che a queste parole il fanciullo risuscitò e, facendo smettere i pianti, raccontò che, appena era morto ed era uscito dal corpo, era stato condotto via da san Francesco, che poi lo aveva ricondotto in vita.
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4) IL BAMBINO SUICIDA
Il figlioletto di 7 anni di un notaio di Roma, si era messo in testa, come usano i bambini, di seguire la mamma che stava andando alla chiesa di San Marco. Siccome la mamma lo aveva costretto a restare a casa ebbe un raptus. Si buttò dalla finestra del palazzo e, abbattendosi al suolo, spirò sul colpo.
La madre ascoltando il rumore sordo del botto, temette che il suo bambino fosse precipitato, tornò in fretta e, vedendo che aveva improvvisamente perduto il figlio per quella caduta sciagurata, incominciò a straziarsi con le proprie mani, come per punirsi da se stessa, gridando all’impazzata.
Un frate dell'Ordine dei minori, di nome Rao, che si stava recando in quel luogo per predicare, si avvicinò al bambino e poi, pieno di fede, disse al padre: «Credi tu che Francesco, il santo di Dio, può risuscitare dai morti tuo figlio, in forza di quell'amore che ha sempre avuto verso Gesù Cristo, morto in croce per ridare la vita agli uomini?». Il padre rispose che lo credeva fermamente e che da quel momento sarebbe stato per sempre un fedele servitore del Santo, se, per i suoi meriti, Dio gli avesse concesso un dono così grande.
Quel frate si prostrò in orazione con il frate suo compagno e incitò tutti i presenti a pregare. Come fu terminata la preghiera, il bambino incominciò a sbadigliare un poco, aprì gli occhi e sollevò le braccia e, finalmente, si alzò da solo e subito, alla presenza di tutti, si mise a camminare, sano e salvo, restituito alla vita e, insieme, alla salvezza per la mirabile potenza del Santo .
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5) IL GIOVANE CHE VENDEMMIAVA
In Sicilia, a Ragusa, un giovane di nome Gerlandino, era intento a vendemmiare. Mentre riempiva gli otri alcune cataste di legna si sfasciarono, facendo cadere delle pietre molto grosse, che gli fracassarono la testa.
Il padre accorse subito in aiuto del figlio, ma, disperando di salvarlo, non cercò nemmeno di soccorrerlo e lo lasciò, così com'era, sotto le pietre.
I vignaioli, sentendo i suoi fortissimi lamenti, accorsero prontamente e, condividendo l'intenso dolore del padre estrassero il giovane, ormai cadavere, dalle macerie.
Ma il padre, prostratosi ai piedi di Gesù, umilmente lo supplicava che si degnasse di restituirgli il suo figlio unico per i meriti di san Francesco, di cui era imminente la festa. Moltiplicava le preghiere, si votava a opere di pietà, promettendo di andare in pellegrinaggio alla tomba del Santo, insieme col figlio, se fosse risuscitato.
Cosa davvero meravigliosa: il giovane, che aveva avuto sfracellato tutto il corpo, improvvisamente balzò in piedi, vivo e integro, e, pieno di gioia, si mise a rimproverare quelli che piangevano, dichiarando che era stato reso alla vita per l'intercessione di san Francesco.
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