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Cosa vuol dire consacrarsi a Maria?

Ecco cosa diceva San Massimiliano Kolbe

"Ecco tua madre!". E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. Una scena questa indimenticabile. Sotto la Croce avviene - in fondo - la prima consacrazione a Maria, se vogliamo. Gesù fa un vero e proprio atto di affidamento del giovane discepolo Giovanni, che rappresenta il genere umano, a Sua Madre. Ma cosa vuol dire “consacrarsi”? Si può definire l’atto della consacrazione come una relazione tra Dio e l’uomo, un dialogo più intimo e al contempo solenne. Ci si consacra per rafforzare il rapporto con la Madre, Maria, in una sorta di rapporto di trasmissione della Vita Divina.

La consacrazione mariana è un segno esteriore che parla del nostro desiderio interiore di seguire la volontà di Dio e di unire il nostro cuore a quello della Vergine, per esserle più accanto, per sentirsi maggiormente protetti. Ma qual’ è lo scopo della consacrazione? Come avviene nella vita di un cristiano? Cerchiamo di capire meglio questo alquanto misterioso “rendere sacro”. Innanzitutto il nostro percorso da consacrati nasce con il battesimo. La consacrazione mariana è una rinnovazione della consacrazione battesimale, quindi un rinnovo delle promesse battesimali.

La Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, ad esempio, non può considerarsi un voto religioso e neppure un giuramento. Seppur fatta in una cerimonia religiosa non è una cerimonia liturgica che conferisce un diritto sacro. E’ una donazione totale, per la quale promettiamo di far vivere e regnare in noi quel Cuore purissimo, in modo che pensieri, parole, opere, non abbiano mai ad offenderla. Maria, così, diviene ancor più profondamente nostra Madre e noi suoi figli in quell’interminabile dialogo d’amore, soprattutto.

Secondo la definizione tradizionale, la Consacrazione “consiste nel darsi interamente a Maria al fine di essere per mezzo suo interamente di Gesù”. Secondo la dottrina e lo spirito di San Massimiliano Kolbe la consacrazione a Maria nella sua Milizia, significa : “Diventare, rimanere perfettamente cose proprietà sua in tutto senza limiti per sempre ed essere nelle sue mani strumenti di conquista di altre anime”.

E, ancora più avanti, lo stesso Kolbe ci dice: “Chi vuole dedicarsi alla santificazione delle anime, è giusto che cominci da sé stesso”. La Consacrazione all'Immacolata è un atto pienamente libero, che viene accettato è compiuto come un dono, per cui appartiene all'essenza della consacrazione la totale offerta di se stessi. Per cui chi si consacra, con totale abbandono è pronto a ”Vivere e lavorare, soffrire e morire per Maria, con Maria in Maria.

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