Così a Betlemme le suore francescane stanno combattendo contro il virus
Il Caritas Baby Hospital di Betlemme è l’unico ospedale pediatrico della Cisgiordania. Ma da qualche giorno ha incassato anche un altro primato: il ministero della Sanità palestinese ha incaricato il laboratorio dell'ospedale di effettuare i test per individuare eventuali positività al Covid-19 nel Governatorato di Betlemme.
In pratica l'ospedale gestito delle Suore Francescane Elisabettine sarà il principale centro nel distretto di Betlemme, che esaminerà i tamponi a presunti positivi al virus.
NUMERI CHE INIZIANO A PREOCCUPARE
Il numero dei contagi, riferito al 16 marzo dalle autorità locali e confermati anche dalla religiosa, parla di 39 casi in Cisgiordania, di questi ben 37 solo nella zona di Betlemme. Cifra, scrive www.romasette.it, che trova spiegazione nella presenza, nei primi giorni di marzo, a Betlemme di un gruppo di pellegrini greci, trovati positivi al loro rientro in patria. La notifica della positività delle autorità greche a quelle palestinesi ha spinto queste ultime a rintracciare tutti coloro che, a Betlemme, erano stati in contatto con i pellegrini ellenici.
CHIUSA LA BASILICA DELLA NATIVITA'
I due casi restanti riguardano la città di Tulkarem. Per evitare la diffusione del contagio l’Autorità palestinese ha messo in atto una serie di misure drastiche tra cui la chiusura della città di Betlemme. Anche moschee e chiese, come la basilica della Natività, sono state chiuse.
SUOR LUCIA
«Le analisi vengono eseguite in locali predisposti, separati dall’ospedale pediatrico, applicando rigorosamente tutti i protocolli prescritti sia in ordine alla prevenzione del contagio sia al rispetto della privacy», spiega suor Lucia Corradin, religiosa francescana veneta, da 18 anni a Betlemme, dove presta la sua missione come dirigente infermieristica.
I LABORATORI
«Così facendo - prosegue la suora elisabettina - l’ospedale pediatrico continua a funzionare regolarmente. Il ministero della Sanità ha fiducia nella nostra struttura, nelle capacità del personale specializzato che vi opera. Per fare fronte all’emergenza coronavirus abbiamo messo a disposizione due nostri tecnici di laboratorio, altri tre sono stati mandati dal ministero locale. Il servizio è garantito tutti i giorni».
"ANDRA' TUTTO BENE"
«Non nascondiamo la nostra preoccupazione per quanto sta avvenendo, soprattutto in Italia – dice suor Lucia - vi siamo vicini con la preghiera. Questa emergenza ci coinvolge tutti. A Betlemme è nata la storia della salvezza e sentiamo tutta la responsabilità di portare nel cuore e nella preghiera quotidiana tutte le realtà toccate da questo flagello. Anche noi – aggiunge – siamo in una zona rossa, non possiamo uscire, ma ci siamo. Non possiamo tradire chi ha creduto e crede in noi, le famiglie, i bambini, i malati. Ci stiamo impegnando a fondo e ringraziamo Dio per la sua presenza. Siamo certi che tutto passerà, anzi come dite in Italia, “Andrà tutto bene”».
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