Custode terra Santa: in Egitto nel ricordo dell'incontro di san Francesco con il sultano
La visita rientra nel programma delle celebrazioni per ricordare l'importante evento di dialogo interreligioso
Il programma della visita prevede tra i vari appuntamenti, il 1 marzo, la visita e il pellegrinaggio a Damietta, il 2 marzo la partecipazione ad un convegno presso Al Azhar e il 3 marzo, domenica, la celebrazione della Messa nella chiesa di san Giuseppe al Cairo, presieduta dal card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, Inviato speciale di Papa Francesco alle celebrazioni dell’VIII centenario. Secondo quanto appreso dall’Agenzia Sir, il Custode di Terra Santa incontrerà il 26 febbraio papa Tawadros, capo della Chiesa copto-ortodossa e patriarca di Alessandria e in data ancora da definire, 3 o 4 marzo, il Grande imam di Al Azhar al Tayyeb.
Il documento firmato da Papa Francesco e al-Tayyeb attualizza l’incontro di 8 secoli fa
La visita in Egitto avviene a meno di un mese dalla visita di Papa Francesco ad Abu Dhabi, durante la quale il Pontefice e al-Tayyeb hanno firmato una dichiarazione comune in cui si afferma di “adottare la cultura del dialogo come via; la collaborazione comune come condotta; la conoscenza reciproca come metodo e criterio”. “Il documento firmato è una splendida attualizzazione dell’incontro di 8 secoli fa” dice al Sir il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, che ricorda come “già due anni fa, la visita apostolica di Papa Francesco in Egitto, con gli incontri con il presidente al-Sisi e il grande imam di al Azhar, al Tayyeb, furono letti come attualizzazione dell’incontro tra san Francesco ed il Sultano”.
Solidarietà al patriarca Tawadros e riconoscenza all’imam al-Tayyeb
“Durante il mio viaggio in Egitto – aggiunge padre Patton – avrò modo di esprimere solidarietà al patriarca ortodosso Tawadros per tutto quello che i cristiani copti hanno sofferto e stanno soffrendo in Egitto e riconoscenza al grande imam al-Tayyeb per questo gesto coraggioso che è stata la dichiarazione firmata con Papa Francesco. Quello di Abu Dhabi è stato un incontro di forte impatto simbolico. I contenuti della dichiarazione sono davvero storici poiché – sottolinea il Custode – contengono il rifiuto deciso e congiunto di qualsiasi uso della violenza in nome di Dio. Nessuna forma di terrorismo può avere una giustificazione di tipo religioso. È una risposta – conclude padre Patton – anche a chi ritiene che l’Islam sia intrinsecamente violento. Abu Dhabi ci insegna che ci può essere un altro approccio”. (Agenzia Sir)
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