Custodia Terra Santa a Qaraqosh: Francesco ci ha dato coraggio
"Il Papa ha portato un messaggio fondamentale: siamo tutti fratelli"
“Ho visto in questi giorni un’altra Qaraqosh. I bambini lavoravano più dei giovani. Nessuno era a casa. Tutti pulivano le chiese, pulivano le strade: era una città in festa. Il Papa ha portato un messaggio fondamentale: siamo tutti fratelli. E come iracheno posso dire che ho visto tutti adoperarsi per questa visita. Il Santo Padre ha portato con la sua presenza l’unità del popolo iracheno ed è la prima volta che abbiamo toccato questa unità nella nostra società”. Con queste parole, riportate dal sito della Custodia di Terra Santa, padre Haitham Franso Yalda Hano racconta l’esperienza vissuta in Iraq il 7 marzo scorso durante la visita a Qaraqosh di Papa Francesco. Con altri suoi due confratelli della Custodia di Terra Santa, padre Nerwan e padre Noor, tutti originari di Qaraqosh, si sono recati in Iraq su decisione del custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, in rappresentanza della Custodia di Terra Santa.
“Siamo un popolo ferito, tra chi ha lasciato la propria casa, chi è partito e non è mai più ritornato, chi è diventato rifugiato in un’altra nazione – spiega il frate -. Prima vivevamo il tempo della tristezza, ma oggi questa tristezza è cambiata e possiamo sperimentare che nulla è impossibile a Dio. Dio ci ha creati e non ci ha mai abbandonati: la visita del Papa ci ha fatto sperimentare questo. Quando qualcuno si sente ferito, a volte perde la fede. Noi non l’abbiamo persa, ma avevamo bisogno di qualcuno che ci infondesse coraggio. Il Santo Padre è venuto in pellegrinaggio nei luoghi di Abramo, che è all’origine delle tre religioni abramitiche e ha voluto dunque lasciare un messaggio per tutti coloro che credono in Abramo”. Durante la loro permanenza a Qaraqosh i frati, insieme alle suore francescane e agli altri religiosi, hanno coordinato le attività di preparazione spirituale per la diocesi siro-cattolica, organizzando tre serate aperte a tutti, tra lettura del Vangelo, canti e riflessioni.
Emozionato padre Noor Tamas che ha avuto la possibilità di salutare personalmente il Pontefice: “Quando l’ho visto, gli ho detto che sono della Custodia di Terra Santa e lui mi ha chiesto di pregare per lui dalla Terra Santa”. Padre Nerwan Al-Banna, è arrivato in Iraq direttamente da Damasco dove è parroco della chiesa latina: “Questa visita ci ha dato di nuovo la forza di stare qui, dopo trent’anni di guerra, dopo il controllo dell’Isis. Questa visita ci ha dato la gioia di sentire il Papa vicino a noi e di sapere che ci ascolta e per questo è venuto. Il Papa ha mostrato che la terra dell’Iraq è santa, perché c’è Ur, città del nostro unico padre Abramo. In Iraq ci sono anche Babilonia, Ninive, terra del profeta Giona. Questa visita apre l’Iraq al mondo intero”. (AgenSir)
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