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Da Praga a Varese per omaggiare il martire franecscano Gaspare Daverio

Credits Ansa

Si chiudono domenica 30 aprile le celebrazioni a Bosto, in provincia di Varese, per ricordare il Beato Gaspare Daverio.


Da Praga, precisamente dal convento di Santa Maria della Neve, sono arrivati padre Petr Regalat Benes e padre Elias Tomas Paseka, testimonianze viventi della comunità francescana ceca, dove avvenne, il 15 febbraio 1611, l’eccidio dei 14 frati. Che subirono con il martirio per mano protestante l’appartenenza al cattolicesimo negli anni bui delle guerre di religione.


I frati furono beatificati nell’ottobre 2012 nella Cattedrale della capitale boema.


LA PROVINCIA CECA


Boemia, Slesia e Moravia si costituirono in provincia autonoma nel 1451 sotto la spinta della riforma francescana dell’Osservanza di San Bernardino da Siena: ne divenne responsabile un frate al seguito di San Giovanni da Capestrano, il beato Cristoforo Piccinelli, all’epoca noto come l’uomo più colto in assoluto di Varese, nativo di Bosto e prozio di Gaspare. 


L'UNICO ATTO DI BATTESIMO


Nel ‘600 arrivarono in Boemia i frati Riformati, missionari dall’Italia, e a Praga si trovarono, all’inizio del XVII secolo, quattro giovani religiosi italiani, tutti lombardi: erano presenti, oltre a fra Gaspare, il diacono milanese Gerolamo degli Arese, Padre Bartolomeo Dalmasoni di Ponte San Pietro (BG) e fra Giovanni Bodei di Monpiano (BS), ma solo del Daverio è stato possibile risalire all’atto di battesimo conservato a San Vittore a Varese.


LE RELIQUIE


Padre Petr e padre Elias sono accompagnati da un’artista ed insegnante universitaria, Leona Mateskova, che ha creato nel 2012, si legge su La Provincia di Varese, un prezioso reliquiario a forma di stella, le cui 14 punte rappresentano ciascuna uno dei poveri frati, tutti giovani tranne uno, il cuoco settantenne. 


In ogni punta è incastonata da un lato una reliquia tratta da un cranio, dall’altro una pietra di un edificio sacro legato all’origine di ogni beato: Bosto è rappresentata da un tassello del sarcofago di sant’Imerio; lo stelo è realizzato in pietra d’Assisi, ad identificare il francescanesimo.


IL PROGRAMMA


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Una settimana intensa, quella dedicata al Beato Daverio, che culminerà con il fine settimana dedicato all’esposizione della reliquia in sant’Imerio, la presentazione – sabato, ore 16, chiesa dei frati cappuccini di viale Borri – del libro di Santo Cassani ed Enrico Marocchi “Bosto, un lungo cammino di fede” (che delinea il legame incredibile fra Bosto e Boemia), la presentazione dell’icona dedicata al Beato Gaspare Daverio del pittore Aurel Ionescu e la processione con la reliquia dall’antica chiesa con monsignor Giovanni Giudici, il quale concelebrerà la Messa solenne di una giornata di festa grande per la comunità, e anche per Varese.

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