Fra Daniele Natale, il francescano e la causa beatificazione
Congregazione delle Cause dei Santi
Un figlio spirituale molto amato da Padre Pio è sempre più vicino agli altari più elevati. Ha superato lo scoglio decisivo il processo di beatificazione di frate Daniele da San Giovanni Rotondo, al secolo Michele Natale. La “Positio super virtutibus” è stata consegnata alla Congregazione per le Cause dei Santi, che adesso la studierà, prima di dare parere favorevole (a cui seguirà quello del Papa) che conferire il titolo di “Venerabile” al frate laico cappuccino, gradino che precede la beatificazione, nel caso venga accertato un miracolo per sua intercessione.
14 INTERVENTI CHIRURGICI
Nella vita di fra Daniele, classe 1919, si incrociano continue malattie, sofferenze e guarigioni: fino alla data della morte, avvenuta il 6 luglio 1994, subisce quattordici interventi chirurgici, uno dei quali per l’asportazione di un tumore alla milza giudicato inguaribile. Fra Daniele, si legge su Vatican Insider, si risveglia dall’intervento sebbene il chirurgo che l’ha operato abbia accertato la sua morte.
CALUNNIE E ALLEGRIA
I lunghi periodi di cure fuori dal Convento di San Giovanni Rotondo suscitano calunnie, ma c’è anche l’allegria con cui il Frate sminuisce i suoi mali e allevia quelli altrui: sono note, tra amici e devoti, le caramelle benedette da lui dispensate con semplicità e i mali poi attenuati o scomparsi. Il Frate desidera la salvezza per tutti: «Signore - chiede - dammi tutte le sofferenze che vuoi, ma un giorno fammi incontrare in Paradiso tutte le persone che ho avvicinato». E ripete spesso, come giaculatoria: «Gesù, Maria, vi amo, salvate anime».
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L’ANEDDOTO CON PADRE PIO
Fra Daniele resta fratello laico a vita. Nelle comunità a cui è destinato fa il sacrista, il portinaio, il cuoco. Un giorno padre Pio gli chiede: “Uaglio’…, ma tu dove hai imparato a cucinare così bene e a preparare dei piatti così squisiti?”. Il frate arrossisce e risponde: “Padre, io li preparo sì, ma vicino a me ci sono gli Angeli che mi aiutano”. E padre Pio: “Ho capito, questo volevo sentirti dire”. Spronato dalla madre e da padre Pio allestisce – pur non ritenendosene capace – un presepe davanti al quale ogni anno si moltiplicano conversioni e vocazioni sacerdotali. Padre Pio commenta: “Dove ci mettiamo le mani noi, esce sempre qualcosa di buono e di bello”. Quello con padre Pio è un legame simbiotico.
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LE VIRTU’ DI FRA DANIELE
Con la “Positio super virtutibus” si è fatta la sintesi di tutta la documentazione raccolta durante l’inchiesta cognizionale diocesana (con documenti e testimonianze), al fine di provare l’esercizio eroico, da parte del Servo di Dio Frate Daniele, delle virtù teologali e cardinali, dell’umiltà e dell’osservanza dei voti religiosi. Per il caso di frate cappuccino di San Giovanni Rotondo, scrive l’Immediato, al termine dell’inchiesta diocesana è stato necessario svolgere ulteriori ricerche documentali. La Positio è composta da oltre 700 pagine
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