Fra Giampietro venerabile: sul mulo tra i villaggi brasiliani
Un missionario cappuccino esemplare
Un missionario cappuccino umile dei giorni nostri: viaggiava a bordo di un mulo da un villaggio all’altro del Brasile del nord per evangelizzare tra gli indigenti.
Papa Francesco ha riconosciuto le virtù eroiche del Servo di Dio Giampietro di Sesto San Giovanni (al secolo Clemente Recalcati), sacerdote francescano, fondatore della Congregazione delle Suore Missionarie Cappuccine di San Francesco d’Assisi di Brasilia, autorizzando la promulgazione del decreto con cui padre Giampietro da Sesto San Giovanni viene dichiarato Venerabile.
FIGLIO DI CONTADINI
Fra Giampietro è nato il 9 settembre 1868 a Sesto San Giovanni (Italia) e morto il 5 dicembre 1913 a Fortaleza (Brasile). Figlio di contadini, frequentò attivamente l’oratorio e la parrocchia insieme all’amico Pietro Caimi.
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IL SEMINARIO
Fu lui, scrive chiesadimilano, il tramite perché Clemente conoscesse i Cappuccini del convento di corso Monforte a Milano: con l’amico cominciò a frequentarli per la direzione spirituale e per discernere meglio la propria vocazione. Nel 1882, non ancora quattordicenne, partì per Sovere, sede del Seminario minore cappuccino, dove fu ammesso tra gli aspiranti col nome di fra Giampietro.
IL DESIDERIO DELLA MISSIONE
Due anni dopo fu ammesso in noviziato nel convento di Lovere: emise i voti temporanei il 2 marzo 1885 e, a quattro anni di distanza, quelli perpetui. Fu ordinato sacerdote il 23 maggio 1891, ma aveva già in cuore il desiderio, affidato nella preghiera alla Vergine Maria, di partire per le missioni.
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LE DESOBRIGAS
Nel 1894 fece parte della spedizione dei Cappuccini destinata al Maranhão, nel Nord Est del Brasile, per aiutare una diocesi molto vasta, ma priva di clero. Padre Giampietro fu impegnato principalmente nella predicazione delle missioni al popolo e nelle desobrigas, ossia le visite periodiche nei villaggi per il precetto pasquale, spostandosi a dorso di mulo, su primitive imbarcazioni e soprattutto a piedi.
DORMIVA SUL TAPPETO
Padre Giampietro tornò a Sesto San Giovanni (che nel 2014 gli ha dedicato una piazza) nel 1905, a dieci anni dalla sua partenza. Ospitato dai familiari, non approfittò delle comodità che gli venivano offerte, preferendo per esempio dormire sul tappeto della stanza dove pure gli avevano preparato un letto. Grazie alla generosità dei suoi fratelli, rientrò in Brasile con parecchi attrezzi agricoli e perfino una macchina tipografica.
LA MALATTIA
Il 23 ottobre 1913, durante una visita canonica, fu costretto a fermarsi a Fortaleza, perché gravemente malato. Uno dei suoi ultimi pensieri fu per le sue suore, che affidò a padre Stefano da Sesto San Giovanni, il suo amico d’infanzia. Padre Giampietro si spense verso le 10.30 del mattino del 5 dicembre 1913.
LA TOMBA DI FRA GIAMPIETRO
La sua tomba si trova a Fortaleza, nella cappella delle Suore Missionarie Cappuccine, le quali oggi sono più di 300 e contano presenze, oltre che in Brasile, in Ecuador e in Mozambico.
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