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Il primo regista che raccontò san Francesco

Un particolare che in pochi conoscono

Chi volesse conoscere la storia di San Francesco d’Assisi attraverso dei film non ha che l’imbarazzo della scelta: Francesco giullare di Dio di Rossellini e Fratello Sole, sorella Luna di Zeffirelli sono sicuramente fra i più famosi. Pochi sanno che ancora prima di loro provò a raccontare la vita del santo in un film muto anche un regista pistoiese: Mario Corsi.

Questi, che in gioventù era stato anche autore di alcune raccolte di poesie, una volta tornato parzialmente invalido dalla prima guerra mondiale, era stato attirato dalla nascente industria cinematografica.

Sull’onda dei primi successi il giovane pistoiese venne chiamato dal commediografo Ugo Folena e dall’avvocato e critico musicale Eugenio Sacerdoti per realizzare un film sul santo d’Assisi che, era chiaro sin dall’inizio, per ottenere il bene placet ecclesiastico doveva essere “storicamente e religiosamente inattaccabile”.

E così, dopo dubbi e molte ricerche, ecco la decisone di illustrare la vita del santo attraverso alcuni episodi storici (Il bacio del lebbroso, Sulle orme del poverello d’Assisi, Il tempo, Le stigmate) capaci di rappresentare anche il suo progressivo distacco dalle cose del mondo.
[...] Articolo completo su "Avvenire" di oggi, domenica 5 aprile.

Andrea Lottini, Avvenire



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