Il ruolo dei Francescani nella Chiesa contemporanea
Una domanda al Card. Zuppi
Continua la nostra rubrica nella quale chiediamo a degli amici di condividere con noi un pensiero, un’idea, sul significato che questo grande e articolato centenario francescano (2023-2026) ha per noi tutti: figli, discepoli, ammiratori di san Francesco.
È ora la volta del cardinale Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, a cui abbiamo chiesto anzitutto quale sia la missione di noi tutti, della Chiesa, in questa epoca così delicata, contemporaneamente ricca di speranze e piena di rischi.
Per Sua Eccellenza la Chiesa, la comunità di coloro che hanno accolto l’amore del Signore, è chiamata a essere una madre per un mondo di orfani, spesso sedotti dalle promesse menzognere dell’interesse egoistico e per questo incapaci di condividere veramente. A questo punto, alla richiesta sul ruolo dei francescani in questo contesto, ancora una volta un messaggio davvero profondo: i francescani dovrebbero aiutare la Chiesa, cioè i fedeli, a essere se stessi, una madre per un mondo di orfani, attraverso una profezia e una testimonianza gioiosa del Vangelo, così come esso è: sine glossa (direbbe san Francesco), ovvero senza aggiustamenti di comodo.
Il cardinale Zuppi ci invita a riscoprire il nostro dono di grazia e la nostra vocazione nell’annunciare l’amore di Dio all’interno e all’esterno della Chiesa, attraverso una vita autentica e semplice che, da sé, è trasparenza della bontà concreta di Dio verso ognuno di noi.
Ecco le parole del Cardinale Zuppi:
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