L'impegno dei frati: dal Pronto Soccorso Spirituale Covid all'Assoluzione
Negli ospedali, tra mille difficoltà, i francescani danno la comunione e assolvono dai peccati i moribondi
Nell'ospedale di Bergamo sono saliti agli onori delle cronache i cinque frati francescani che tutti i giorni, tra mille difficoltà, stanno garantendo assistenza spirituale ai malati di covid-19 e agli operatori sanitari.
La Bergamasca è una delle zone maggiormente colpite dal coronavirus e il lavoro dei frati è stato straordinario perché hanno dovuto sostituire, spesso, anche i parenti, perché impossibilitati a poter dare l'ultimo saluto alle salme dei loro cari.
IL TELEFONO DEL "GEMELLI"
Bergamo non è l'unico ospedale in cui i frati hanno dato il loro apporto, tra molti rischi, in questo periodo critico. Al policlinico "Gemelli" di Roma i francescani fanno assistenza spirituale telefonica per i pazienti degenti nelle unità covid. E' stata messa a disposizione una linea di telefonia mobile dedicata (Pronto Soccorso Spirituale Covid – 3485872432), abilitata all’utilizzo della funzione whatsapp per videochiamata al letto dei pazienti impossibilitati ad interagire di persona per ragioni di contenimento epidemico.
ASSOLUZIONE E COMUNIONE
In più ogni giorno i frati minori, che si occupano della cappellania dell'ospedale, passano davanti ai reparti dei malati e impartiscono l’assoluzione generale dei peccati sia per i malati che per gli operatori sanitari che la desiderano. Oltre al conforto spirituale personale, riporta Avvenire, i sacerdoti si rendono anche disponibili a distribuire la Comunione attraverso un ministro straordinario di culto, individuato tra gli operatori sanitari dell’unità di degenza. Così infatti è stato nella giornata di Pasqua.
LA MISSIONE DI PADRE MAURIZIO
All’ospedale di Sestri Levante, in provincia di Genova, c'è padre Maurizio del convento dei Cappuccini di Sestri Levante, cappellano dell’ospedale. «Padre Maurizio - scrive un'operatrice sanitaria, in una lettera a Tigullio News - tutti i giorni ci porta le particole consacrate per la comunione dei malati».
IL PERSONALE O.S.S. E L'EUCARISTIA
«Alcune volte - prosegue l'operatrice - padre Maurizio ha dato direttamente la Comunione ai malati, ma l’operazione, come si può immaginare, non è semplice, perché chi entra nel reparto deve sottoporsi a misure di protezione e vestizione particolarmente complicate, per cui adesso provvede direttamente il personale O.S.S., ovviamente a chi fa richiesta della comunione: nel giorno di Pasqua sono state 18 persone su 35 ricoverati in totale».
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