L'italianista francescano
Preziosa edizione degli Scritti di San Francesco
Negli ultimi tempi era dal suo allievo Giuseppe Lupo che avevo notizie di padre Francesco Mattesini, al ritorno dalle visite al convento dei Frati minori a Sabbioncello di Merate (Lecco), ove si era ritirato dal 2007, e dove è scomparso il lunedì di Pasqua all' età di 91 anni.
Una notizia, questa, che mi porta il ricordo dei sempre affabili incontri nei chiostri dell' Università Cattolica di Milano o del dialogo instauratosi tra noi contemporaneisti di Magistero e lui ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea a Lettere, facoltà di cui è stato anche preside e nella quale ha dato vita al Centro di ricerca letteraria e cultura dell' Italia unita.
Ma ricordi anche di studio: essendomi imbattuto in lui nel corso della tesi di laurea, consultando il suo Pietro Pancrazi, tra avanguardia e tradizione, titolo significativo del suo modo di porsi culturalmente, tra un Pancrazi modello di lettura e un mondo toscano al quale egli - nato nel 1928 a Firenze, sacerdote nel 1952, laurea in Cattolica nel 1958 con Giuseppe Billanovich- si sentirà sempre legato; e di una disponibilità al dialogo, tra cattolici e marxisti (l' amicizia con Vittorio Spinazzola e Giorgio Luti).
La sua bibliografia annovera monografie anticipatrici su Giacomo Debenedetti critico, su Letteratura e pubblico e studi sui rapporti tra letteratura e religione.
Tra i quali si trova anche la preziosa edizione degli Scritti di San Francesco. (Corriere della Sera)
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