LA MILIZIA DELL'IMMACOLATA, MISSIONARIA PER VOCAZIONE
Era il 16 ottobre del 1917 quando San Massimiliano Kolbe, dopo attento discernimento fraterno, con i suoi compagni fondarono il Movimento mariano della Milizia dell’Immacolata. Le finalità e i motivi ispiratori del movimento li troviamo nel contesto storico-ambientale in cui vissero i Fondatori. Era infatti la stagione quando imperversava la massoneria ed era urgente da parte della Chiesa “uscire allo scoperto” per denunziare un ateismo imperante che stava travolgendo le istituzioni e il pensiero comune della gente.
Una massoneria che con i suoi tentacoli riusciva ad avere un pensiero dominante nella società e in parte anche dentro la Chiesa.P. Kolbe capì quel momento storico e intercettò le ansie, le sfide e i pericoli di quel bubbone che stava prendendo campo in ogni settore della società. Si deduce chiaramente che il Movimento della Milizia dell’Immacolata aveva una sua vocazione specifica: quella missionaria, evangelizzatrice e capace di scardinare un sistema ideologico subdolo e fortemente diabolico.
Ogni Milite appartiene alla Chiesa che deve avere la sua parte nella salvezza del mondo e la può realizzare attraverso l’Immacolata alla quale si consacra e rinuncia a tutto per amore di Dio e per gli uomini. Questo totale affidamento a Maria era la conversione di tante più persone possibili a Dio, specialmente i lontani e nell’attività evangelizzatrice avere la totale fiducia in Dio, Via, Verità e Vita.
Il Milite dell'Immacolata deve incarnare e attuare la grande eredità spirituale di P. Kolbe che nutriva con i suoi gesti e la sua testimonianza di vita quella passione missionaria ed evangelizzatrice, utilizzando ogni mezzo per convertire tutti all'Immacolata. Questi atteggiamenti P. Kolbe li ha inculcati nello spirito di ogni Milite chiamato a diffondere il Vangelo e portare tutti all’Immacolata. Il centenario di quest’anno 2017 deve farci riscoprire questa vocazione missionaria che appartiene non solo ad ogni Milite, ma a noi uomini e donne di buona volontà in cammino con una umanità lacerata da conflitti sociali e spirituali. (Padre Paolo Fiasconaro - Il Missionario Francescano)
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