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La prima missione dei Frati Cappuccini? Soccorrere gli ammalati di peste

Sono numerosi oggi i frati in prima linea per aiutare la popolazione afflitta 

Sono numerosi oggi i frati in prima linea per aiutare la popolazione afflitta per la diffusione del coronavirus. Li vediamo impegnati negli ospedali, nelle chiese, nelle mense, attraverso i social network. Corsi e ricorsi della storia: seicento anni fa la prima missione del neonato ordine dei Frati Minori Cappuccini fu proprio quello di soccorrere gli ammalati di una grave epidemia di peste che si era diffusa in Italia nella prima metà del 1500..

LE PRIME CURE NELLE MARCHE
Fu intorno al 1520, che nelle Marche cresce in alcuni frati il desiderio di tornare alla vita eremitica staccandosi dalla comunità dei Frati Minori, già presente in quel territorio. Tre frati in tutto, di cui due fratelli si mettono a servire gli appestati. Inizialmente il nuovo ramo dell’Ordine sembra non poter essere riconosciuto in quanto inizialmente il pontefice si dice contrario alla nascita di altri istituti francescani.

LA PESTE A GENOVA
Nel 1528, però, Clemente VII cede, acconsente e approva la nascita del ramo dei Frati Cappuccini. Dopo quattro anni i frati giungono a Genova e in altre parti del Norditalia. A Genova prestano servizio nell’Ospedale degli Incurabili dove sono ricoverati uomini e donne colpite dalla peste. Diventa così loro compito curare gli ammalati per cui non c’è possibilità di guarigione.

AMMALATI "NASCOSTI"
Il virus, si legge sul sito dei Frati Cappuccini di Monterosso, diffuso attraverso i morsi delle pulci dei ratti neri che immettono nel sangue il bacillo letale, aveva tre diverse tipologie: la peste bubbonica; la peste setticemica; la peste polmonare.Era un flagello che sembrava non aver limiti. Gli ammalati, spesso, proprio per non farsi considerare già morti, nascondevano la malattia contribuendo alla sua drammatica diffusione. Fu in questo contesto che l'azione dei Cappuccini fu eroica. Molti di loro morirono a causa dei contagi, altri portarono avanti la loro missione, fino a quando l'epidemia non cessò.

LA MISSIONE NEL LAZZARETTO
Una analoga missione avvenne nel 1629 nel Lazzaretto a Milano, quando i Cappuccini, che non erano un ordine ospedaliero, come ad esempio i Camilliani, capace di svolgere un’attività medica o infermieristica nei confronti degli ammalati, si misero in supporto a loro per curare gli ammalati. L’ondata dei ricoveri, che portò la popolazione del Lazzaretto fino a 16.000 persone: decine di francescani cappuccini si immolarano per aiutare i più bisognosi, come si legge su storiadimilano.it.

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