Maria, modello di fede per i giovani
È noto che san Francesco aveva una devozione particolare per Maria; non a caso infatti il luogo che lui amava di più e dove ha chiesto di poter morire è la Porziuncola, chiesa dedicata a santa Maria degli Angeli. E nella storia dell’Ordine francescano c’è sempre stato un legame forte con la figura della Vergine.
Mi è stato chiesto quale posto occupa la figura di Maria nella vita di fede dei giovani di oggi. È una domanda complessa e di non facile risposta.
Semplificando molto, nelle ricerche sociologiche svolte sulla religiosità dei giovani di oggi, emerge che questi vivono principalmente due tendenze: o un approccio alla fede “tradizionale”, trasmessa più dai nonni che dai genitori; o un approccio individualistico, che tende a far a meno delle strutture e dei dogmi ecclesiali. Stando a questi dati quindi, i giovani nei confronti di Maria dovrebbero dividersi in due categorie: quelli che recitano il rosario e sono legati alle devozioni mariane e quelli che ritengono Maria una figura superflua nella loro vita di fede.
Ho posto questa domanda ad una decina di giovani da nord a sud, tra i 20 e i 26 anni, che frequentano abitualmente la loro comunità cristiana, chiedendo loro di rispondere sinteticamente attraverso whatsapp. Anche se il campione non è statisticamente rilevante, venendo a contatto con le loro risposte si può capire quanto la realtà sia molto più complessa di quanto può dirci una ricerca sociologica, per quanto utile.
In sintesi, la figura di Maria è importante per ogni giovane, con accentuazioni diverse. Per alcuni la Vergine è principalmente un modello di vita cristiana: modello di fede e di risposta alla vocazione. Questo infonde loro coraggio nell’affrontare ogni giorno la vita quotidiana. Per altri, Maria è una figura centrale anche nella loro preghiera, perché hanno sperimentato più volte la sua potente intercessione, soprattutto in momenti non semplici della loro vita.
Tuttavia, al di là di ogni mia lettura personale, la sintesi migliore di tutte le risposte che mi sono giunte l’ho trovata in questa frase di Matteo: “Per me Maria è una mamma che ci vuole bene e ci protegge anche se non siamo sempre affettuosi con lei. Come con una mamma possiamo permetterci di essere intrattabili, ma lei vede oltre!”.
Le risposte arrivate.
"Ad essere sincera sono più legata a Dio che a Maria, quindi possiamo dire che ricopre un ruolo secondario, soprattutto adesso che ho riscoperto in Dio la concreta figura di padre e madre, mi rivolgo a lui per qualsiasi cosa. Maria è per me più come un'amica che ti offre il suo consiglio, ma forse anche come una sorella, è come se in qualche modo mi accompagnasse, cerco di seguire il suo esempio." (Denise 23 anni, Pesaro)
"Maria è per me una mamma premurosa, che ti prende per mano e ti accompagna in silenzio. È il massimo esempio dell'accettazione di quello che succede, consci che tutto è grazia ed è parte di un progetto di amore." (Elisa 22 anni, Milano)
"Per me Maria è una donna così forte da vedere suo figlio morire in croce, ma allo stesso tempo così dolce e materna da abbracciare e custodire ogni uomo. È l'immacolata concezione che per tre volte mi spinse ad accompagnare gli ammalati ai piedi di una grotta, donando pace e consolazione con il suo sguardo di tenerezza." (Elisabetta 21 anni, Conselve)
"Per me Maria è una mamma che ci vuole bene e ci protegge anche se non siano sempre affettuosi con lei. Come con una mamma possiamo permetterci di essere intrattabili, ma lei vede oltre! Credo ci sia il suo zampino per il mio lavoro (scuola salesiana di Santa Maria Ausiliatrice), credo che Santa Maria Ausiliatrice vegli anche sulla nostra storia!" (Matteo 26 anni, Roma)
"Secondo me Maria è la figura centrale. Ogni volta che leggo passi dove c'è lei, la sento parlare al cuore, penso alle sue azioni, e al fatto che incarna il tipo di donna che vorrei essere. Mi colpisce moltissimo perché penso rappresenti accoglienza, amore, custodia, e vorrei avere lo stesso affidamento che ha lei nei confronti del Signore. È la figura a cui aspiro nel mio cammino di fede." (Sofia 24 anni, Roma)
"Il mio rapporto con Maria è particolare. Da piccola mi è sempre stato detto di rivolgermi a lei come alla "mamma", col tempo e durante l'adolescenza forse è una figura che ho un po' messo da parte a cui non mi rivolgo quotidianamente, ma solo nei momenti di grande sconforto, di indecisione e di cambiamento; in questo genere di momenti dico il rosario e mi viene naturale rivolgermi a lei, mi sento umanamente compresa." (Rebecca 21 anni, Roma)
"Il primo contatto figurativo e materno, che ebbi con Maria, fu a scuola in prima elementare, dove la mia maestra, la suora di un istituto paritario francescano, aveva affisso un'immagine della Madonna del Riposo, un'icona dolce che mi incuriosiva, mi affezionai subito a quella fotografia di Maria. Con il tempo ho imparato quanto fosse fondamentale la figura di una donna nella vita di un uomo, e nella vita di un cristiano in primis. La figura più fondamentale, e anche la più potente. Maria nella vita mi ha sempre significato la convivenza di dolcezza e forza, affetto e coraggio, riposo e riflessività senza tregua. Nel momento in cui i miei genitori si separavano, in cui la Famiglia andava in rotoli, in cui la terra mi tremava sotto i miei piedi, la figura a cui più legai, che tenne intatta la Famiglia, fu proprio mia sorella, che, forse provvidenzialmente, si chiama come lei, Maria." (Enrico 20 anni, Roma)
“Non sono molto brava nel definire l’importanza di una figura di Maria nella mia vita, ma per me rappresenta il coraggio e la risposta alla vocazione, una risposta di totale fiducia, un andare ad occhi chiusi, con tanta fede, che io Le ammiro”. (Giulia 21 anni, Assisi)
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