Medicine contro la tubercolosi, la missione dei frati in Benin
Nel sud ovest del Paese mancano acqua e ospedali
Un dispensario farmaceutico in una delle zone più povere del Benin, dove non si muore per il covid, ma per diarrea e tubercolosi. E’ l’ultimo progetto a cui stanno lavorando i Frati Cappuccini delle Marche, con il loro segretariato per le missioni estere.
MANCANO ACQUA E OSPEDALI
In Benin, i cappuccini operano tra moltissime difficoltà dal 1987. Si tratta di uno degli Stati più poveri e disagiati al mondo. Oltre alla miseria e alla povertà, la mancanza di acqua potabile e l’assenza di un’adeguata assistenza sanitaria, sono i principali problemi che affliggono la zona di Klouekanme nel Dipartimento di Couffo, nel sud ovest del Benin.
LE MALATTIE TROPICALI PIU’ DIFFUSE
In quest’area vive un gruppo numeroso di persone, senza un centro di salute vero e proprio.Bambini, giovani e adulti, soffrono e muoiono di malattie tropicali come malaria, diarrea, tubercolosi, parassitosi che richiederebbero soltanto una terapia immediata. A questo si aggiungono moltissimi casi di perforazioni intestinali da tifo o da tubercolosi intestinale. In tutto questo, i più vulnerabili sono i bambini, i giovani e le donne in gravidanza.
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CURA E ISTRUZIONE
Queste malattie costano la vita a molti ed in poco tempo. Per questo i frati hanno avviato il progetto di costruire un dispensario medico in grado di portare un primo soccorso efficace a tutta la popolazione. Il dispensario medico, oltre alle cure preziose, avrà anche il compito di istruire tutti coloro che lo frequentano: il bere acqua potabile, mangiare cibi sani, un tipo di educazione sanitaria che manca completamente nei contesti dei villaggi.
L’idea di realizzare un dispensario medico è nata proprio dalla richiesta di aiuto, fatta dagli abitanti di questa zona. Troppo spesso, evidenziano i missionari cappuccini, si assiste a delle morti assurde, che potrebbero essere evitate con un semplice intervento ambulatoriale o con la somministrazione di qualche farmaco.
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