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Pigmei e bantù ora vanno a scuola insieme: il miracolo della convivenza

Grazie alle religiose francescane si apre una nuova pagina nella storia di questi due popoli

Il “miracolo” delle Suore Francescane nel cuore della foresta congolese. Sono riuscite a far convivere le due etnie tradizionalmente in odio tra loro: i pigmei e i bantù. La cultura bantu vede i Pigmei come non uomini, bestie da soggiogare, da schiavizzare o utilizzare per la caccia. Così i Pigmei sono costretti a piegarsi, per poter sopravvivere, ad altri uomini che ritengono di essere superiori, oppure a ripiegare più in profondità nella foresta.

IL CARISMA DI SUOR RITA
Le suore francescane missionarie del Sacro Cuore nella Repubblica Democratica del Congo, trainate dal carisma di suor Rita Panzarin, sono riuscite a far frequentare la scuola insieme a bambini pigmei e bantù. E’ accaduto a Sembè, piccolo villaggio nel cuore della foresta, dove le suore francescane hanno realizzato un progetto unico in Africa. E di cui se ne parla troppo poco.


LA “PRIMA VOLTA”
Quando suor Rita e le consorelle hanno aperto la missione nella zona, lo scontro etnico era cruento. L’unica novità è che pigmei e bantù, nel frattempo, avevano incontrato un missionario francese che ha «costretto» due dei loro figli ad andare a scuola, in una città a un centinaio di chilometri da lì. Li portava e li andava a prendere ogni fine settimana. Risultato? Almeno due persone in tutto il villaggio ora sapevano leggere, scrivere e far di conto, riporta Il Messaggero di Sant’Antonio.

500 BAMBINI A SCUOLA
Quella è stata la scintilla che ha spinto le suore a tentare il “miracolo”. Da allora le francescane hanno costruito tre scuole nei villaggi della foresta congolese, che hanno consentito di sviluppare un accompagnamento scolastico almeno nel ciclo della scuola primaria.
Oltre 500 bambini frequentano stabilmente le attività scolastiche e molti di loro appartengono alla tribù dei bakà pigmei della foresta e ai “nemici” bantù. I bambini fanno anche dieci chilometri a piedi per arrivare a scuola, ogni mattina. L’istruzione diventa così, il luogo dove monitorare la crescita di questa nuova relazione tra i popoli. E nel caso dei piccoli Pigmei, di controllare anche il loro precario stato di salute.

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LE CARENZE NUTRIZIONALI
Le carenze strutturali nel settore educativo nell'area di Sembè, scrive il blog missionetau sono state in un certo modo sostituite dall'impegno infaticabile delle Suore che, fino ad oggi, hanno attinto esclusivamente alla pedagogia del cuore nello spirito di San Francesco. Il valido supporto delle "Adozioni a distanza", sostenuto da alcuni benefattori italiani, ha consentito, inoltre, di far fronte anche agli aspetti economici del supporto nutrizionale dei più piccoli ed ha offerto l'opportunità di avviare un dialogo con i nuclei familiari di Sembè e degli altri villaggi circostanti.

IL RAPPORTO CON LE GIOVANI MADRI
Ha soprattutto agevolato il rapporto con le donne locali, giovani e mamme, talvolta poco più che adolescenti, costrette nel loro ruolo marginale di genere a far fronte sia al riguardo dei bisogni primari dei propri nuclei familiari che allo svolgimento dei lavori manuali più pesanti.

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