SAN FRANCESCO E L'ARCHETIPO DI MATERNITA' SPIRITUALE
Francesco visse seguendo l’archetipo di una maternità spirituale, amando e servendo gli uomini come una madre è solita fare con i propri figli.In questa prospettiva, egli s’è fatto portavoce di una cultura meramente femminile che già all’epoca in cui visse l’assisiate andava acquisendo la consapevolezza di volersi appropriare, non soltanto in ambito religioso, ma anche letterario, di uno spazio ben definito dove poter liberare i propri pensieri e le personali inclinazioni. Se è vero che le donne abbiano rappresentato, ab origine, il sesso debole, relegato a ruoli secondari e talora lesivi della dignità femminile, si può sostenere con la medesima convinzione che san Francesco, calatosi spontaneamente nelle vesti di donna, abbia inteso riscattare il valore e l’onore della classe femminile alla luce di una profonda e radicale verità evangelica. Nel Vangelo non v’è infatti alcuna traccia di disparità tra il genere maschile e quello femminile: entrambi sono concepiti in maniera paritaria, dacché il Signore ha voluto estendere il suo messaggio all’intera umanità rigettando qualsiasi distinzione di sesso che segnasse la presumibile inferiorità dell’uno rispetto all’altro.
Spetta dunque alle donne, testimoni e spettatrici talora impassibili di eventi ineluttabili che ne segnano tragicamente il destino, di custodire e preservare l’amore, il senso della vita, gli ideali di pace e di giustizia, in quanto ciascuna di esse è presente nei passaggi cruciali dell’esistenza umana: dall’istante in cui ha origine una nuova vita, alla morte, cioè nell’ultima fase che precede la dipartita di un’anima il cui dolore acre e silenzioso trova come unica consolazione il volto sereno e rassicurante di una donna. Riconoscere il valore delle donne significa accogliere la parola di Dio, il quale invita a preservarne la natura da ogni forma di violenza che ne vìoli i diritti umani e la libertà.
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