RUBRICHE >

San Francesco e l'importanza del lavoro

La riflessione di Fra Simone Tenuti per la Festa dei lavoratori

Nel nostro immaginario, generalmente associamo il lavoro a san Benedetto da Norcia attraverso la celebre frase ora et labora, mentre immaginiamo san Francesco che con i suoi frati va a mendicare di casa in casa per le vie di Assisi.

Tuttavia per san Francesco il lavoro era una cosa importante. Sarebbe troppo lungo fare una spiegazione esaustiva del rapporto di san Francesco con il lavoro. Mi concentro solo su un aspetto a partire da quanto scrive nel suo Testamento (FF 119-120):

“Ed io lavoravo con le mie mani e voglio lavorare; e voglio fermamente che tutti gli altri frati lavorino di un lavoro quale si conviene all’onestà. Coloro che non sanno, imparino, non per la cupidigia di ricevere la ricompensa del lavoro, ma per dare l’esempio e tener lontano l’ozio. Quando poi non ci fosse data la ricompensa del lavoro, ricorriamo alla mensa del Signore, chiedendo l'elemosina di porta in porta”.

Francesco, figlio di un importantissimo commerciante di stoffe, aveva lavorato nel negozio del padre, era stato introdotto nella logica commerciale. Ma quando cambia vita, spogliandosi di tutto, non rinuncia al lavoro, anzi. Con le sue mani ricostruisce non solo la chiesina di san Damiano, ma anche altre chiese: il figlio di Pietro di Bernardone ha fatto il muratore! Probabilmente questo fatto avrà arrecato ulteriore scandalo tra gli abitanti di Assisi. Il giovane Francesco inizia a fare la cosa fondamentale, cioè quella di cambiare prospettiva. Il lavoro, come scrive lui nel Testamento, non è per la cupidigia, per la sete del guadagno, per sentirsi qualcuno di importante, ecc. il lavoro è, certo, per il proprio sostentamento, ma anche per il bene delle persone, per prolungare l’attività creatrice di Dio e quindi per contribuire alla bellezza del creato.

In questo tempo dove tutti siamo preoccupati per l’economia in crisi a causa di mancanza di lavoro potremmo chiedere a san Francesco di aiutarci a cambiare prospettiva e ad entrare in una logica diversa, come ha fatto lui. Chi ha un lavoro e lo sta esercitando, ringrazi il Signore per questo dono e si dedichi a questo davvero per il bene di ogni uomo. Chi ha un lavoro e non può esercitarlo o rischia di perderlo, pensi a come potrà vivere meglio la sua attività quando potrà riprenderla, perché ne giovino le altre persone; chi è disoccupato si chieda il motivo per cui vorrebbe trovare lavoro; chi è già in pensione si ricordi che tutti i servizi in casa o i vari lavoretti a favore di vicini, amici e parenti, fanno emergere la parte più bella del lavoro, quella più umana.

Ed è questa in estrema sintesi, ciò che san Francesco ha vissuto: da schiavo del lavoro come ricerca di denaro e di affermazione di sé, a lavoratore per la vita corporale e spirituale e per fare del bene ai fratelli.

Buona Festa del lavoro a tutti!
Fra Simone Tenuti

Commenti dei lettori



NON CI SONO COMMENTI PER QUESTO ARTICOLO

Lascia tu il primo commento

Lascia il tuo commento

Nome (richiesto):
Email (richiesta, non verrà mostrata ai visitatori):
Il tuo commento:
Organo ufficiale di Stampa della Basilica di San Francesco d'Assisi
Custodia Generale Sacro Convento
© 2014 - tutti i diritti riservati
Contatti | Credits