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Santa Brigida e san Francesco

Le convergenze delle due vite, l’aderenza al Vangelo, l’amore per Cristo crocifisso

Terziaria francescana, lei, Santa Brigida di Svezia. Mistica sì - per tutti, infatti, è la santa delle famose “Rivelazioni” di Gesù Cristo, per tutti è la santa delle devote pratiche religiose chiamate “Quindici orazioni” - ma anche madre di otti figli che nel Terzo Ordine Secolare Francescano ha espresso il proprio cammino di fede, insieme all’aristocratico marito Ulf Gudmarsson.

Quando si guarda alla sua magnifica figura - così alta, così profonda per spiritualità - e alla sua azione evangelica, portata avanti con carità cristiana, ritornano alla mente le parole che descrivono l’incontro di San Francesco con i lebbrosi:

“E però ch’egli non solamente servia alli lebbrosi volentieri, ma oltre a questo avea ordinato che li frati del suo Ordine, andando o stando per lo mondo, servissono alli lebbrosi per lo amore di Cristo, il quale volle per noi essere riputato lebbroso; addivenne una volta, in uno luogo presso a quello dove dimorava allora santo Francesco li frati servivano in uno ispedale a’ lebbrosi infermi”. Così è descritto l’episodio nei “I Fioretto di San Francesco”, al capitolo XXV.

Un ospedale, proprio, era stato fondato da santa Brigida. E, lei, con il suo consorte andava a visitare i malati, i bisognosi, ogni giorno. Andava a curare le ferite, del corpo e dello spirito - come il nostro San Francesco - portando parole di speranza e di conforto. Non pensava agli onori della corte, ma a vivere il Vangelo secondo la sequela di Cristo, prendendo a modello la “povertà” (che era poi la vera ricchezza) del santo d’Assisi.

Ci sono dei punti in comune tra Brigida e Francesco. E non sono pochi. Brigida poteva avere gli splendori della corte svedese, eppure decide di spogliarsi di tutto. Così aveva fatto Francesco di Bernardone, davanti al padre e al vescovo. La spogliazione, tappa fondamentale nel cammino francescano.

Ma non si può comprendere bene il cammino francescano della santa se non si ha ben in mente quanto la spiritualità di Santa Brigida si sia formata meditando, soprattutto, sulla Passione di Cristo. Il Cristo sulla Croce e la santa svedese erano un tutt’uno. Così come viene raffigurato in molte opere pittoriche o scultoree il Santo Poverello. Comunione e condivisione delle stimmate, anche per lei, si potrebbe dire. Nel suo libro “Rivelazioni”, la santa - a più riprese - fa riferimento ai dolori della Passione di Cristo. Fa riferimento al sacrificio del Figlio di Dio per l’intera umanità. Brigida cosciente di questo, cerca di conformarsi a queste piaghe. Sono le piaghe della Passione che segnano il cuore di Brigida. In San Francesco, troviamo queste parole che sembrano avere eco nella vita della santa svedese: “Piango la Passione del mio Signore. Per amore di Lui non dovrei vergognarmi di andare gemendo ad alta voce per tutto il mondo” (FF 1413). E ancora: “Non ho bisogno di molte cose: conosco Cristo povero e crocifisso”, così ci riporta il Celano nella sua biografia del santo.

Convergenze, incroci sulla Croce, fra le due figure. Ci fanno riflettere le loro biografie. Quanto è difficile spogliarsi di sé? E non si tratta solamente di ricchezze. Si tratta d’altro. Di qualcosa di ancora più profondo. Questi due santi, ci invitano - in fondo - a chiederci: cosa vuol dire “spogliarsi”, al giorno d’oggi? Santa Brigida esce dalla sua “persona” per andare incontro all’altro. Al prossimo. Vede in lui, Cristo. Così per San Francesco che - spogliandosi di una vita “vuota” - ha pensato di “arricchirla” con il vero e unico tesoro: l’Amore.

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