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Santa Margherita da Cortona, il fiore di Dio

La terziaria francescana tra poveri e misticismo

Figura principe del Terz’Ordine francescano, Santa Margherita da Cortona. La carità per il prossimo, per il bisognoso si fa concretezza in lei, non dimenticando lo sguardo verso l’alto. Una biografia, la sua, impregnata di Francesco e Chiara d’Assisi. Una conversione che la santa vive a Cortona, città della toscana che la vede patrona.

Eppure, Margherita era nata in quella terra umbra battuta dal Poverello: nel 1247 nasce a Laviano, vicino Perugia. Chissà quanto aveva sentito parlare di quel ragazzo folle che si era spogliato di tutto per seguire Cristo? Ma Margherita nei primi anni della sua vita non ci pensava poi così tanto. Altri interessi erano nel suo cuore: la vita agiata, le ricchezze, le belle stoffe. Tutto che poco aveva a che fare con la povertà radicale del Vangelo, quella seguita da Francesco d’Assisi.

Diciottenne, convive con un giovane nobile di Montepulciano. Seppur avranno un figlio, mai si sposeranno. Il nobile amante muore assassinato nove anni dopo. I suoi parenti, la scacciano con il bambino, e Margherita – non potendo trovare rifugio nella sua casa paterna – viene accolta nella città di Cortona. Due nobildonne le danno alloggio, e un lavoro come infermiera. Lei provvede a fare educare il figlio (che si farà poi francescano) e dopo il lavoro si dedica agli ammalati e ai poveri, promuovendo l’assistenza gratuita a domicilio. Fonda l’ospedale della Misericordia. Decide di sposare il Terz’Ordine francescano.

Lampi d’azione che si alternano a un misticismo intriso della Passione di Cristo. Nella biografia “Legenda de vita et miraculis beatae Margaritae de Cortona” redatta dal suo padre spirituale, fra Giunta Bevegnati troviamo tutto questo e non ci si stupisce di come questo suo desiderio di vivere il suo amore per i poveri, venga alternato da estasi e visioni: “Una volta, mentre pregava devotamente davanti al Crocifisso ne udì la voce dirle: che vuoi poverella? Ed essa, illuminata dallo Spirito Santo, rispose immediatamente: Signore, mio Gesù, io non cerco, non voglio altra cosa che te!”.

Margherita da Cortona in quel suo desiderio di imitare il Cristo, in quel suo desiderio profondo di vivere con Lui la sua vita, ci dice - con azioni, con opere e parole - che l’esistenza francescana passa per due vie: contemplazione del Volto e opere di carità. Santa Margherita da Cortona ci parla ancora oggi, come ieri: è la grandezza delle grandi figure di santità francescana. Il Poverello è entrato nel suo cuore così come un seme entra nel terreno e fa germogliare fiori di carità nel prato del mondo. Lei era una margherita.

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