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Sapete dove San Francesco scrisse la Regola?

Il santuario francescano di Fonte Colombo

Il monte della Regola, monte Ranierio (l'attuale Fonte Colombo), è stato riempito dal Signore di divina dolcezza, consacrato al sapore mellifluo della sua presenza, in mezzo al festoso stuolo dei beati. È divenuto un nuovo Sinai, dove, sentendolo tutti, fu data la legge. Un altro monte Carmelo, dove l'anima di Francesco si intratteneva e conversava con il Signore. Fonte Colombo è il monte che dobbiamo salire a piedi scalzi, perché è un luogo veramente santo”.

È l’Anonimo Reatino, nel suo “Actus Beati Francisci in Valle Reatina”, a raccontarci questa storia. Una storia particolare, affascinante, che si perde nel tempo ma è viva - anzi, vivissima - nel nostro oggi. Il tempo è davvero relativo, aveva ragione Einstein. E questo scritto ne è la prova: ciò che accadde intorno al 1200 ha il suo “strascico storico” tutt’oggi. Il verde della valle reatina, il bosco, il secolare colore degli arbusti, e il silenzio, fecero da cornice ai ritiri che Francesco d’Assisi volle trascorrere in questi siti dove Natura e Spiritualità s’intrecciano armoniosamente.

Un luogo caro al santo di Assisi prettamente per due motivi: Due, infatti, sono i momenti importanti della vita di san Francesco legati a questo luogo: il primo (tra la fine del 1222 e l'inizio del 1223) fu la redazione della regola definitiva dell'ordine, detta "regola bollata" che fu definitivamente approvata da papa Onorio III il 29 novembre 1223. Dopo aver sostato in preghiera e digiunato per quaranta giorni, san Francesco dettò a frate Leone, in presenza di frate Bonizo da Bologna (esperto in diritto canonico) la regola dell'Ordine, molto più breve di quella cosiddetta "non bollata" presentata al capitolo del 1221.

Il secondo, ci viene narrato dagli stessi Fioretti: “Sendo una volta santo Francesco gravemente infermo degli occhi messere Ugolino, cardinale protettore dell'Ordine, per grande tenerezza ch'avea di lui, sì gli iscrisse ch'egli andasse a lui a Rieti dov'erano ottimi medici d'occhi [...] San Francesco quindi, su sollecitazione dei confratelli e del Cardinale Ugolino Conte di Segni (futuro Papa Gregorio IX) fu convinto a sottoporsi ad una terribile operazione nella speranza di poter guarire dalla malattia. Fatto giungere appositamente a Fonte Colombo, il medico sottopose San Francesco alla cauterizzazione, utilizzando un ferro rovente, delle vene dall'orecchio al sopracciglio, credendo d'interrompere in tal modo il flusso di umori che si riversava dagli occhi del Santo.» Il secondo momento della vita del santo testimoniato da questo luogo è datato alla fine del 1225, un anno prima della morte, ed è legato al tentativo di guarire san Francesco dalla grave malattia agli occhi che aveva con tutta probabilità contratto in Egitto durante la quinta crociata e che lo rendeva quasi cieco”.

Il Santuario di Fonte Colombo è immerso in un magnifico Bosco Sacro di lecci secolari. Tra i monasteri che la tradizione vuole fondati dal Poverello d’Assisi, quello di Fonte Colombo è il secondo in ordine cronologico ed è - come abbiamo compreso dalle testimonianze - uno dei più importanti. Ma perchè questo nome, Fonte Colombo? Fu lo stesso san Francesco a dare a questo sito il nome che noi tutti conosciamo. Partiamo con l’analizzare la prima parola, “Fons”, fonte dunque: il santo di Assisi decise di stabilirsi qui poiché vi aveva trovato “una fonte di acqua fresca e limpida”, dove si abbeveravano - appunto - numerose colombe bianche. Da qui, la seconda parola “Colombarum”, che tradotto letteralmente suona così: “delle colombe”.

E, ancor oggi, il colore e la freschezza di questa acqua è l’elemento dominante del paesaggio: tra i verdi boschi e le sassose rocce circostanti, il fruscio dell’acqua azzurra è la colonna sonora ideale per la meditazione di ciascuno. E, all’epoca, come abbiamo visto del nostro San Francesco.

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