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Venerdì Santo: come san Francesco, compassione e amore

Contemplare l’amore estremo di Gesù Cristo

Il primo biografo di san Francesco, dopo aver descritto il celebre episodio nel quale il Crocifisso di san Damiano gli parla dicendogli: “Va’, ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina”, annota: “Da quel momento si fissò nella sua anima santa la compassione del Crocifisso e, come si può piamente ritenere, le venerande stimmate della Passione, quantunque non ancora nella carne, gli si impressero profondamente nel cuore” (2Cel 10; FF 593).

Il venerdì santo la Chiesa non ci invita tanto a ricordare la morte di Gesù in Croce, ma a celebrare e contemplate il dono totale di Gesù per noi che lo ha portato a morire in Croce per la nostra salvezza. Tuttavia in questa donazione totale non vi è il segno della disperazione, ma già si intravede una luce (cfr. la prima e la seconda lettura delle liturgia della Passione del Signore), una luce che promana dall’amore, tanto che gli antichi cristiani definivano questo passaggio di passione e morte di Gesù con l’espressione Pascha Crucifixionis.

Tutto ciò è espresso in maniera sintetica nel versetto del canto al vangelo della liturgia di oggi: Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte e a una morte in croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nime che è al di sopra di ogni nome (cfr. Fil 2,8-9). Non si tratta quindi di crogiolarsi in uno stato di tristezza che in questi giorni di lockdown potrebbe esserci anche più naturale, ma, ripeto, di contemplare l’amore estremo di Gesù Cristo per noi anche a partire dall’esempio di san Francesco.

Come fare? Propongo due piccole modalità, se possono essere utili.
La prima è quella di leggere, magari più volte, la passione di Giovanni che viene proposta nella liturgia di oggi, chiedendoci in quale dei personaggi noi ci potremmo identificare; partendo da ciò potremmo quindi far sgorgare dal cuore una preghiera al Signore.
La seconda è quella di fare memoria e di ringraziare il Signore dei gesti di amore e sacrificio che altri hanno fatto nei nostri confronti o identificare quelli che molti stanno facendo in questi giorni di pandemia per il bene di tutti noi (ad es. medici, infermieri, forze dell’ordine, volontari, lavoratori, ecc.), attraverso cui anche oggi opera Cristo crocifisso.

Da qui potremmo imparare come san Francesco la scuola della compassione e dell’amore…

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