Antonio
Antonio,
durante la tua agonia
mi chiamavi accoratamente:
"Ciccio","Ciccio"!
Una voce già lontana
per un addio definitivo.
Ultimo segno del tuo affetto intenso
che mi suscitava pensieri sconvolgenti,
lacrime di dolore.
Ora quanta tristezza
nella mia dimora solitaria
nel guardare le tue cose morte!
Quanti richiami nostalgici
nel ricordare le vacanze estive
con te e inostri familiari!
Tutto fugge,
tutto s'abbandona
e di noi non resterà nulla,
immagini insignificanti,
destinate a morire mestamente
col tempo che corre indifferente,
senza un attimo di tregua!
(Francesco Sisca)
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