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Poesia



Fragile creatura vai in cerca di Dio e ti sfugge;
quanto è piccola la tua fede!
Sei terrena e mortale;
senti la pena di uno smarrimento;
nel silenzio si chiudono le labbra e breve come una notte d'estate
vibra l'intimo sforzo di un pensiero:
Amarlo senza restare in debito, per sempre;
divenire luce della Sua luce, per sempre;
ritornare ai perduti Paradisi per chiedere,
bussando alla Sua porta Celeste: “ Mi apri?”
Una folla di angeli siedono
nell'aria e intorno si sparge un odore di ali.
Radiosi Serafini inghirlandati di fiori cantate, cantate, cantate
con voci di arcana bellezza;
armonie sottili e impalpabili,
nascosti dall'etere infinito vibrate così che io concepisca la vostra concretezza
vibrate così che io senta la vita scorrere semplice e ordinata:
me la farò scivolare addosso,
abbracciandola
mi farò guidare per tutto il tempo che il destino mi concederà!

Maria Pia

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