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TG1 DIALOGO, DISCORSO SUL FINE VITA


Papa Francesco ha inviato un messaggio all’Assemblea generale della Pontificia Accademia per la Vita, voluta e creata da Giovanni Paolo II per affrontare in maniera specifica i temi legati alla difesa della vita, dal suo inizio col concepimento fino alla fine naturale. Tema principale dei lavori dell’Assemblea è: "Invecchiamento e disabilità".

“È un tema di grande attualità, che sta molto a cuore alla Chiesa – ha scritto papa Bergolio - In effetti, nelle nostre società si riscontra il dominio tirannico di una logica economica che esclude e a volte uccide, e di cui oggi moltissimi sono vittime, a partire dai nostri anziani”. Il Pontefice ha ripreso un concetto che aveva già usato qualche tempo fa: “Abbiamo dato inizio alla cultura dello ‘scarto’ che, addirittura, viene promossa”.

Se nei decenni passati uno dei problemi principali nell’ambito sociale era quello dello sfruttamento e dell’oppressione, adesso ci troviamo di fronte a un fenomeno nuovo: “Con l’esclusione resta colpita, nella sua stessa radice, l’appartenenza alla società in cui si vive, dal momento che in essa non si sta nei bassifondi, nella periferia, o senza potere, bensì si sta fuori. Gli esclusi non sono ‘sfruttati’ ma rifiuti, ‘avanzi’. La situazione socio-demografica dell’invecchiamento ci rivela chiaramente questa esclusione della persona anziana, specie se malata, con disabilità, o per qualsiasi ragione vulnerabile”.

La radice di questo comportamento è antropologica, e legata un problema di valore: “Quanto vale l’uomo e su che cosa si basa questo suo valore. La salute è certamente un valore importante, ma non determina il valore della persona. La salute inoltre non è di per sé garanzia di felicità: questa, infatti, può verificarsi anche in presenza di una salute precaria. La pienezza a cui tende ogni vita umana non è in contraddizione con una condizione di malattia e di sofferenza”. Papa Fancesco ha poi criticato senza fare un riferimento specifico le leggi che in Europa stanno promuovendo l’eutanasia: “Pertanto, la mancanza di salute e la disabilità non sono mai una buona ragione per escludere o, peggio, per eliminare una persona; e la più grave privazione che le persone anziane subiscono non è l’indebolimento dell’organismo e la disabilità che ne può conseguire, ma l’abbandono, l’esclusione, la privazione di amore”.

Il Pontefice ha poi spezzato una lancia a favore della famiglia: “Nella famiglia si può imparare che la perdita della salute non è una ragione per discriminare alcune vite umane; la famiglia insegna a non cadere nell’individualismo e equilibrare l’io con il noi. La testimonianza della famiglia diventa cruciale dinanzi a tutta la società nel riconfermare l’importanza della persona anziana come soggetto di una comunità, che ha una sua missione da compiere, e solo apparentemente riceve senza nulla offrire”. E una società è veramente accogliente nei confronti della vita quando riconosce che essa è preziosa anche nell’anzianità, nella disabilità, nella malattia grave e persino quando si sta spegnendo, e impara che la realizzazione umana non esclude la sofferenza.

Papa Francesco ha poi elogiato il lavoro dell’Accademia per la Vita, “spesso faticoso perché richiede di andare controcorrente, sempre prezioso perché attento a coniugare rigore scientifico e rispetto per la persona umana”.Vatican Insider

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