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TG1 DIALOGO, l''epoca dei migranti, come lo fu san Francesco

San Francesco per fede fu migrante, volle portare in tante piazze e in tanti luoghi la buona Novella arrivando perfino al sultano Malik-al Kamil con cui costruì un dialogo. Il primo dialogo interreligioso.

Se Francesco è passato dalla chiesa alla piazza è stato per annunciare e testimoniare il Vangelo. Oggi con lo stesso anelito passiamo dalle piazze alle nuove agorà: ed è stato seguendo queste prospettive che il Papa ha scritto il suo primo twitter e noi rispondemmo “Pace e Bene Santità, siamo con lei in questa avventura nel nome di san Francesco. I Frati del Sacro Convento di Assisi”. La comunicazione dà la possibilità di testimoniare Dio. Arrigo Levi ebbe a dire: «Dio lo si incontra là dove è testimoniato» ; la comunicazione è la possibilità che ci viene data per testimoniare a tutto campo il vero, il bello e il buono.

È questa un’esperienza fatta di doni, che desidera comunicare tre valori del Santo di Assisi attraverso eventi che vogliono celebrare l’insegnamento francescano all’insegna dei new media: il Concerto di Natale , per comunicare la Pace, Con il Cuore per essere accanto ai poveri e Nostra Madre Terra per amare e rispettare l’ambiente, che hanno trovato una magistrale sintesi nelle parole del Papa: «Ho scelto Francesco perché è l’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato!».

A noi il compito e la responsabilità di purificare l’aria che respiriamo per immettere non veleni, ma ossigeno , azioni che si possono fare anche attraverso Francesco che da un certo punto di vista funge da ariete, sfonda tutte quelle porte che sono solo socchiuse. Attraverso i valori del poverello d'Assisi c'è la possibilità di non conformarsi a una mentalità mediatica diffusa, ma di trasformare il modo di fare giornalismo, di trasformare mente e cuore per vivere un questo prezioso rinnovamento che si pone come una missione per il bene della gente e dei cittadini, un rinnovamento che metterebbe da parte quel peccato sociale e mediatico che si verifica quando si sacrifica la persona alla visibilità e allo share. Insieme, attraverso la Festa di san Francesco e altre iniziative, vogliamo continuare un cammino, per trasformare questo nostro paese. Vogliamo terminare questo scritto con un’esperienza che è stata fatta con Papa Francesco, l’invio della preghiera da parte del pontefice “O Francesco, intercedi per la pace dei nostri cuori” sul nostro sito, collegato 24 ore su 24 sulla tomba del poverello di Assisi.

Un gesto compiuto con naturalezza che offre spunti preziosi per illuminare il rapporto tra lo spazio materiale e lo spazio digitale dell’esperienza, anche religiosa. Un gesto che parla della continuità e fluidità di spazi che non si contrappongono. La preghiera così inviata può viaggiare sul web, collega in un unico abbraccio paterno tutti gli uomini di buona volontà attraversando l’orizzontalità della rete e “aprendola a quella verticalità che fonda la nostra libertà di abitare, da cristiani, il mondo digitale” Le parole del pontefice sembrano aver colto la nostalgia più profonda che la comunità dovrebbe tenere sempre presente: irrorare pace sia nei circuiti

Organo ufficiale di Stampa della Basilica di San Francesco d'Assisi
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