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TG1 DIALOGO, LA CINA CON GLI OCCHI DI SAN FRANCESCO

Reportage Cina, giungiamo nel luogo che custodisce la memoria del gesuita Matteo Ricci (1552-1610), una grande chiesa cattolica. Qui Matteo Ricci viene rappresentato con abito tradizionale cinese a simboleggiare come seppe intessere pagine di dialogo fondamentali tra Cina ed Europa, portando con sé le grandi scoperte del rinascimento ma soprattutto la testimonianza e l’evangelizzazione. Questa figura ci riconduce al primo annuncio cristiano in Cina, a Xi’an, precisamente nei pressi della torre dove, nel 631 d.C., i discepoli di Nestorio fecero il primo annuncio del nome di Gesù; è in questo luogo che si trova la nostra comunità francescana. Incontriamo il nostro Custode padre Mauro Gambetti e il suo vicario fra Ion Ciuraru, anch’essi in Cina per far visita, incoraggiare e sostenere nella preghiera i nostri giovani frati cinesi. Qui avviene l’incontro più suggestivo: la testimonianza del Signor Wang Giuseppe, convertito dal Buddismo al Cristianesimo, attraverso l’ascolto del racconto della storia della Chiesa e la testimonianza semplice e gioiosa dei nostri frati. La Cina conta circa 12 milioni cristiani cattolici, chissà quanti hanno vissuto il suo stesso percorso. Xi’an è anche il luogo che custodisce il famoso Esercito di Terracotta, denominata l’ottava meraviglia del mondo, conta circa 6.000 soldati suddivisi tra fanteria, cavalleria, avanguardia e retroguardia. Questa opera impressionante, ideata dall’Imperatore Qin, morto nel 210 a.C., ci fa capire quanto l’uomo brami il potere e voglia difenderlo a tutti i costi. Qui, nel reportage per TG1 dialogo, ricordo la proposta francescana che mette al centro non la guerra ma la pace. Termino questo breve e indimenticabile viaggio con alcune considerazioni. Sia dall’Ambasciata che dal fondatore della prima tipografia cattolica in Cina, nata nel 1995, fra Matteo, ci hanno detto che i giovani cinesi, con l’avanzare dello sviluppo economico, a differenza dell’Occidente, sentono maggiore il bisogno di affrontare una vita fatta di senso, di significato e di fede. La seconda consapevolezza c’è stata data da alcuni gerarchi del governo cinese che ci hanno fatto comprendere che hanno allentato, di non poco, la pressione sui cristiani perché si sono accorti che senza una fede, maggiore è il rischio di suicidio, una delle cause maggiori di morte in Cina. Ultima ma non meno importante, è la consapevolezza che la nostra fede, che ha come centro l’incontro personale con Gesù, vada narrata con la nostra vita. Vorrei terminare con un proverbio cinese che mi ha colpito particolarmente: come la fiamma di un lume sale anche se capovolta, così l'uomo anche se piegato dal destino prosegue il suo cammino.

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