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TG1 Dialogo Puntata Numero 34 - La Primavera Araba, la Siria

<bR><br><bR>Tantissimi i moniti sulla Siria: <br><br><b>Papa Benedetto XVI, 9 gennaio 2012, parlando al Corpo diplomatico</b> <br>Siria, bene osservatori internazionali. Sul fronte estero, un riferimento preciso va alla crisi in Siria 1, in cui, secondo il Pontefice, occorre fermare subito le violenze. "Sento una grande preoccupazione per le popolazioni dei Paesi in cui si susseguono tensioni e violenze, in particolare la Siria, dove auspico una rapida fine degli spargimenti di sangue e l'inizio di un dialogo fruttuoso tra gli attori politici, favorito dalla presenza di osservatori indipendenti". <br><br><bR><b>Padre Lombardi: ''Santa Sede preoccupata per violenze e vittime'', 9 febbraio 2012</b> <br> Il direttore della Sala stampa della Santa Sede all'Adnkronos: ''C'è preoccupazione e partecipazione per le vittime civili e per una situazione caratterizzata da una violenza crescente e dalla difficoltà di trovare soluzioni''<i>(Adnkronos)</i> <br><br><br><b>Osservatore Romano - Violenze senza tregua in Siria, 7 febbraio 2012</b> <br>Ancora violenze in Siria. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha chiesto nuovamente che gli scontri «cessino immediatamente» affermando che «la mancanza di accordo all’interno del Consiglio di sicurezza dell’Onu non dà la licenza alle autorità siriane di intensificare le violenze contro la popolazione». In base a fonti degli attivisti, ieri, nelle violenze sono stati uccisi quasi cento civili, per la maggior parte nell’area della città di Homs. Scontri anche nella provincia nordoccidentale di Idlib e in varie città, tra cui Aleppo. Le autorità di Damasco hanno smentito queste notizie.<br>Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, è atteso oggi in Siria per colloqui con le autorità di Damasco, mentre — stando alle notizie diffuse dalla Bbc — sono ripresi i disordini a Homs. Dall’ufficio di Lavrov hanno fatto sapere che il ministro è stato inviato a Damasco perché Mosca lavora per una «rapida stabilizzazione della situazione in Siria». Nella capitale siriana Lavrov avrà un incontro con il presidente Bashar Al Assad. In base a quanto riferito nei giorni scorsi dall’agenzia di stampa russa Interfax, ad accompagnare il capo della diplomazia russa a Damasco ci sarà il responsabile dell’intelligence estera, Mikhail Fradkov. Ieri Lavrov ha definito la reazione della comunità internazionale, dopo il veto di Russia e Cina alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu sulla Siria, «al limite dell’isteria». <bR>Intanto, gli Stati Uniti hanno chiuso la loro ambasciata a Damasco, richiamando i diplomatici in Siria. Anche la Gran Bretagna, attraverso il ministro degli Esteri, William Hague, ha annunciato di aver richiamato «per consultazioni» il proprio ambasciatore in Siria. Il ministro degli Esteri italiano, Giulio Terzi di Sant’Agata, ha sottolineato che l’invito a espellere gli ambasciatori siriani e a richiamare i rappresentanti diplomatici a Damasco è «in questo momento oggetto di concertazione tra Paesi europei». <bR><br><br><b>Intervista al Custode di Terra Santa, padre Pizzaballa, 26 gennaio 2012</b> <br><iframe width="560" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/NvtmyxO0bHU" frameborder="0" allowfullscreen></iframe><br><br><br><b>La marcia francescana in Siria, custodia.org</b> <br><br>"Paolo, da persecutore ad apostolo di Gesù Cristo": questo è il tema che ha guidato la riflessione della quarta marcia francescana in Siria. E chi, come San Paolo, ci poteva essere di guida per conoscere, amare e seguire il nostro Dio! La figura e la teologia di San Paolo sono molto suggestivi come tema di riflessione e di approfondimento in questo tempo in cui tutta la Chiesa, su invito del papa Benedetto XVI, celebra il giubileo per i duemila anni dalla nascita dell’Apostolo delle genti. E noi, giovani della Siria, paese in cui avvenne il più grande avvenimento nella vita di San Paolo – la chiamata sulla via di Damasco - non potevamo non camminare riflettendo sull’importanza di questo evento anche in riferimento alla nostra storia personale. <bR><br><br>Un noto studioso contemporaneo ci spiega che, per comprendere la teologia di Paolo, non è sufficiente partire da Tarso, città nella quale egli è nato e ha ricevuto la sua prima formazione; non basta partire da Gerusalemme, città nella quale Saulo è stato educato e ha potuto confrontarsi con gli apostoli e con Pietro in modo speciale; non è sufficiente partire da Antiochia, città che è stata punto di riferimento di tutti i suoi viaggi missionari. Certo, queste città hanno avuto tutte la loro importanza nella formazione di San Paolo, e hanno contribuito alla sua crescita morale e spirituale. Ma per entrare nel pensiero di Paolo, e per comprendere il suo approccio a Cristo e al mistero della salvezza è assolutamente necessario partire da Damasco, perchè Damasco costituisce il momento della sua prima illuminazione e il cambiamento di rotta che ha determinato tutto il resto della sua vita (Carlo Ghidelli, Un anno con San Paolo). <bR><br><br>Sono stati dunque giorni di gioia e di preghiera durante i quali, accompagnati dall’Apostolo delle genti, abbiamo percorso la zona della nostra missione del Nord, Ghassanieh, Yacubieh e Knayeh, luoghi che ricordano le nostre origini come Chiesa apostolica in Siria, distanti dalla famosa città di Antiochia solo pochi chilometri. La partecipazione dei giovani, quest’anno, è stata davvero significativa, sia per l’alto numero che per la varietà delle provenienze, dentro e fuori i confini siriani (Giordania, Libano, Iraq, Egitto). I "molti colori nazionali" dei partecipanti hanno offerto un elemento di ricchezza e scambio di doni culturali. Anche la partecipazione dei 5 frati minori (fra Bahjat Karakash, neo presbitero, fra Rami Asakrieh, fra Ibrahim Sabbagh, fra Rami Petraki e fra Firas Lutfi), e di 4 suore (due Missionarie di Maria, una di Santa Dorotea, e una francescana del Cuore immacolato di Maria), ha reso il clima più fraterno ed edificante. <bR><br><br>Per celebrare l’anno giubilare di San Paolo, mons. Giuseppe Nazzaro, Vicario Apostolico della Siria, ha concesso ai marciatori un’indulgenza plenaria. Un cordialissimo grazie a tutti i frati che ci hanno sostenuto con ogni genere d’aiuto, spirituale e materiale, in particolar modo a fra Ibrahim Younes, fra Antoine Louxa, fra Hanna Jallouf, fra Georges Abou-Khazen. La marcia vuol essere, sopratutto un’occasione di promozione vocazionale, aiutando i giovani a prestare ascolto alla voce del Signore e invitandoli alla generosità della risposta: Signore, cosa vuoi che io faccia? Quindi vi chiedo di unirci alle nostre preghiere perché il Signore ci benedica con tante vocazioni, secondo il Suo Cuore.<i>(Custodia.org)</i> <BR><BR> <embed src="videogallery/dialogo34/dialogo34.swf" quality="high" pluginspage="http://www.adobe.com/shockwave/download/download.cgi?P1_Prod_Version=ShockwaveFlash" type="application/x-shockwave-flash" width="320" height="277"></embed> </object>

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