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Tg1 dialogo puntata numero 63 - Francesco il giullare di Dio

Francesco, giullare di Dio è un film[1] del 1950 diretto da Roberto Rossellini che mette in scena alcuni episodi tratti da I Fioretti di San Francesco e dalla Vita di Frate Ginepro (uno dei discepoli del santo di Assisi). Per mettere in luce aspetti inconsueti della vita francescana si avvalse anche della conoscenza in materia dello storico francescano Arnaldo Fortini .Si tratta di episodi slegati tra loro, se non per il fatto che i frati fanno capo alla Porziuncola di Santa Maria degli Angeli.<br><br><b>Rossellini, senza preoccuparsi troppo</B> della verosimiglianza storica della messinscena (nel primo episodio gira una bufera di pioggia sotto il sole: si vedono chiaramente le ombre dei frati), filma dei veri frati negli episodi tradizionalmente narrati a proposito della vita di San Francesco e dei suoi discepoli. Si potrebbe anzi dire che Francesco non è nemmeno il protagonista del "suo" film, soverchiato com'è dalla presenza dell'ingenuo Frate Ginepro che, con l'anziano Giovanni il Semplice, forma una coppia alla Gianni e Pinotto che non stona con l'assunto del film.<br><br><b> Il messaggio di Rossellini</B> è infatti l'elogio della santità, una santità tutt'altro che ieratica, ma basata sulla follia di chi si comporta come un bambino, come un elemento della natura, finendo per scandalizzare i portatori della morale comune. Frate Ginepro dona a un povero il proprio saio e torna nudo al convento e quando Francesco gli vieta di donare il saio questi, per non disobbedire, suggerisce al successivo povero (questi, nel mondo, non sono mai mancati) di rubarglielo. Nell'episodio del tiranno Nicolaio (un eccezionale Aldo Fabrizi versione Mangiafuoco) il fraticello si fa martoriare dalla soldataglia e quando il capitano di ventura gli domanda cosa vogliano i seguaci di Francesco ed egli parla di umiltà e di povertà, un consigliere del soldato afferma "Io questo linguaggio non lo capisco".<br><br> Con questo film Rossellini continua il suo discorso rivoluzionario, ma che non riguarda la rivoluzione proletaria di stampo leninista: si tratta di una rivoluzione morale e interiore, perfettamente incarnata da Francesco e dai suoi fraticelli.

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