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TG1 DIALOGO, UMBRIA JAZZ E LA MUSICA PER SAN FRANCESCO

Così nello Specchio di Perfezione si racconta di come Francesco si rivolgesse a Dio anche con la musica. "A volte raccattava da terra un pezzo di legno, lo posava sul braccio sinistro, prendeva nella destra un altro bastoncino e lo passava su quello, a modo dell'archetto d'una viola o d'altro strumento, facendo gesti appropriati, e così accompagnava, cantandole in francese, le lodi del Signore Gesù. Con questo spirito è nato il Cantico delle Creature, composto da san Francesco nel 1226, è considerato uno tra i primissimi componimenti poetici in italiano volgare e rappresenta un vero e proprio inno alla vita in tutte le sue espressioni, che trova il suo culmine nell'esaltazione della dignità dell'uomo. E' una lode alla vita e alla natura che viene vista in tutta la sua bellezza e complessità, espressione di un amore universale e assoluto. Un tramite attraverso in quale Francesco esprime tutto il suo amore per Dio. Nel Cantico San Francesco non respinge il mondo terreno come fa, ad esempio, Iacopone da Todi, ma elogia le creature non tanto in sé, quanto perché sono immagini di Dio e simboli della realtà trascendente. L’immagine del mondo che ne risulta è serena e armoniosa, grazie alla fratellanza di tutte le creature, che vengono personificate, considerate tutte con la medesima importanza. Papa Francesco, in una delle sue ultime omelie ha invitato ad "abbattere i muri". Il Cantico, in un mondo dove continuamente vengono costruiti steccati rappresenta senz'altro la strada per costruire ponti. Una via per abbattere le barriere e accogliere l'altro come "fratello" e "sorella". "Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione. Ad te solo, Altissimo, se konfano, et nullu homo ène dignu te mentovare. Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messor lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de te, Altissimo, porta significatione. Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle: in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle. Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le tue creature dài sustentamento. Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta. Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu, per lo quale ennallumini la nocte: ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte. Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba. Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore et sostengo infirmitate et tribulatione. Beati quelli ke ‘l sosterrano in pace, ka da te, Altissimo, sirano incoronati. Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò skappare: guai a·cquelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda no ‘l farrà male. Laudate e benedicete mi’ Signore et rengratiate e serviateli cum grande humilitate."

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