Azzardo. Ecco la circolare ministeriale che vieta ogni forma di pubblicità
Si chiarisce anche che ora che nel perimetro del divieto è ricompresa anche la semplice informazione generica
È pronta la nuova circolare ministeriale che vieta ogni forma di pubblicità di giochi, scommesse e azzardo. A annunciarlo ieri il sottosegretario con delega ai giochi Alessio Villarosa, del M5s. Dovrebbe pertanto diventare operativo a breve, se non verrà bloccato dalla crisi di governo, il divieto assoluto di pubblicità in materia di giochi già sancito dal Decreto dignità, varato un anno fa. La legge non è stata sufficiente, però, per fermare il fenomeno su cui si attendeva anche il pronunciamento dell’Agcom (l’autority per le garanzie nelle comunicazioni) arrivato con le Linee guida del 18 aprile scorso.
La circolare, che in questi giorni è all’attenzione del ministro dell’Economia Giovanni Tria e dell’amministrazione per le formalità procedurali, chiarisce ora che nel perimetro del divieto di pubblicità è ricompresa anche la semplice informazione generica. Le sanzioni da applicare nell’ipotesi di violazione vanno dalla sospensione del diritto di concessione a, nei casi più gravi e reiterati, la revoca della concessione medesima.
La circolare rileva infatti come le società concessionarie del gioco pubblico, essendo legate a un rapporto vincolante con l’Amministrazione, il ministero dell’Economia, agiscano come incaricate di servizio pubblico e restino sotto il controllo del Pa. In questa veste devono astenersi da commissionare o realizzare qualsiasi forma di pubblicità della società o del prodotto o di iniziative che in maniera diretta, indiretta o occulta possa incidere sulla volontà del consumatore indirizzandola verso il consumo di gioco pubblico. Non solo: devono a loro volta vigilare perché sia rispettato il divieto totale.
Il documento del governo prende le distanze dalle Linee guida Agcom e chiede di rivederle. «Il nostro divieto di pubblicità del gioco d’azzardo era molto chiaro e vogliamo che vengano seguite quelle direttive, faremo di tutto per far sì che la pubblicità diretta e indiretta del gioco d’azzardo non avvenga in modo da tutelare i cittadini», rimarca Villarosa. L’amministrazione ha già avviato l’iter, spiega il parlamentare, per approvare un Codice unico dei giochi al fine di individuare una strategia di contenimento rispetto all’attuale business.
L’obiettivo, secondo la circolare ministeriale, deve essere quella della tutela della salute intesa non solo come diritto del singolo ma anche come diritto della comunità intera che i singoli non cadano nei disturbi da gioco d’azzardo oltre al contenimento dei rischi sociali economici e legati alla sicurezza e alla legalità che i servizi di gioco d’azzardo su concessione dello Stato comportano.
La delibera Agcom (che in base alla legge è competente anche per contestare irregolarità e infliggere le sanzioni) ha stabilito a sua volta il divieto di qualsiasi forma di pubblicità ma ha escluso dall’ambito di applicazione «le comunicazioni di mero carattere informativo fornite dagli operatori di gioco legale» così come «i servizi informativi di comparazione di quote o offerte commerciali dei diversi competitors». Ad esempio, si afferma nel testo, «non sono da considerarsi pubblicità le informazioni limitate alle sole caratteristiche dei vari prodotti e servizi di gioco offerto, laddove rilasciate nel contesto in cui si offre il servizio di gioco a pagamento». Eccezioni che ora la circolare punta a superare.
Nicola Pini - Avvenire
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