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Big dell'economia, la rivoluzione è "verde"

Al Cortile si discute di sostenibilità economica e sociale

Credit Foto - sanfrancesco.org

La sostenibilità energetica è compatibile con le risorse economiche a disposizione? Avere un pianeta più "verde" significa creare più disoccupazione? Al Cortile di Francesco ne hanno discusso Vincenzo Boccia (Confindustria), Francesco Starace (Enel), Gianfranco Battisti (Ferrovie dello Stato), Ermete Realacci (Legambiente), Ettore Prandini (Coldiretti), la sindacalista Susanna Camusso, in un incontro moderato dal direttore del Messaggero Virman Cusenza.

Per Vincenzo Boccia bisogna "costruire un percorso di rivoluzione industriale in chiave graduale" coniugando "crescita e interesse ambientale". In questo, prosegue il presidente nazionale di Confindustria, "Assisi è un modello di metodo, insegna a passare dal conflitto alla collaborazione". Dell'attuale panorama italiano dice che "le imprese italiane si stanno già ricollocando, è necessario farlo per sopravvivere. Ma nel nostro Paese è prioritario ridurre i divari e riattivare l'ascensore sociale, perseguire una 'politica dei fini', darci degli obiettivi". Per riattivare l'ascensore sociale "si deve investire in formazione, mentre per ridurre i divari devi fare una politica orientata al lavoro. Questa si chiama sostenibilità organica, che non tiene conto solo di un tipo di sostenibilità ma è attenta a tutto".

Della necessità di investire in formazione ha parlato anche Francesco Starace: "Non servono incentivi - ha detto l'amministratore delegato di Enel - bisogna investire in formazione di nuove professionalità. Noi abbiamo dovuto chiudere 23 centrali, ormai obsolete, su 56 e nel fare questo abbiamo comunicato ai nostri dipendenti che non avrebbero perso il posto di lavoro ma avrebbero dovuto fare qualcos'altro. Nel frattempo non abbiamo perso soldi. Si può fare, ma bisogna dire la verità, anche se all'inizio può essere una sorpresa". In ogni caso, aggiunge, "stiamo andando verso la decarbonizzazione del settore energetico globale". Gli fa eco Claudio Granata, chief services & stakeholder relations officer di Eni: "L'efficienza energetica sta consentendo di ridurre l'utilizzo di carbon fossile. Il petrolio sarà sempre meno presente e il gas ci aiuterà in questa transizione".

Che gli incentivi non siano di grande utilità lo pensa il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini: "Siamo già l'agricoltura più sostenibile a livello europeo, ma servono politiche che ci facciano crescere". L'agricoltura italiana "vince nel mondo se siamo in grado di proteggere biodiversità, qualità e sostenibilità. Bene accordi di libero scambio, ma la politica deve chiedere a livello europeo forme di reciprocità". Crescita e sostenibilità si legano agli investimenti nelle parole di Gianfranco Battisti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato: "La sfida, nel settore delle infrastrutture, non sarà tra Stati ma tra grandi aree urbane - puntualizza - come quella di Milano-Torino e la futura Napoli-Bari. Così potranno competere con Berlino e Londra". Lo sguardo deve rimanere al futuro, "pensando alla rigenerazione urbana, immaginando oggi il mondo di domani. Così avremo uno sviluppo green".

In termini di prospettiva ragiona anche la sindacalista Susanna Camusso, che accompagna a 'sostenibilità' altre parole, "in primis 'socialmente sostenibile', che tuteli l'occupazione a fronte delle trasformazioni ambientali e tecnologiche". Ritorna al tema della transizione verso l'energia pulita Ermete Realacci, presidente onorario di Legambiente: "La tabella di marcia cinese verso l'auto elettrica è impressionante - osserva - l'Europa deve stare al passo, la competizione con la Cina non è solo economica ma anche di direzione, dev'essere l'Europa a indicare il passo".

di Redazione  




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