Con i Cavalieri di Satriano per ricordare l'ultimo viaggio di San Francesco
Da Assisi a Satriano, dal 31 agosto al 1 settembre: torna il pellegrinaggio organizzato dai Cavalieri Satriano
Ogni anno ad Assisi, durante il primo fine settimana di settembre, viene rievocata la Cavalcata di Satriano: il viaggio che i cavalieri di Assisi, non solo concittadini ma anche vecchi compagni di San Francesco (che era stato un cavaliere come loro e con loro aveva combattuto in battaglia) intrapresero per riportarlo nella sua città natale quando era ormai prossimo all'incontro con Sorella Morte.
E tra pochissimi giorni, il 31 agosto 2019 prenderà il via la 40° edizione di questo evento, che unisce memorie religiose e volontà di mantenere stretto e vivo il legame tra territorio e tradizione: cavalieri di tutta l'Umbria e regioni vicine giungono ad Assisi per recarsi a Nocera Umbra in pellegrinaggio, percorrendo vecchie strade di montagna ed ombrosi sentieri tra i boschi, visitando luoghi i cui nomi si ritrovano nelle antiche carte degli archivi storici assisani.
San Francesco infatti era stato portato in un luogo presso Nocera tra il luglio e l'agosto del 1226, perché il suo corpo, tormentato da vari malanni, traesse beneficio dalla frescura dei luoghi; ma un altro malanno si aggiunse agli altri, Francesco fu colto da idropisia e non riuscì più a muoversi.
Il Comune di Assisi inviò allora una solenne ambasciata di cavalieri a prenderlo, per non lasciare ad altri la gloria di possedere il corpo dell'uomo di Dio . L'episodio e le parole sopra riportate, ci sono tramandati nella Vita secunda, di Tommaso da Celano, primo biografo e compagno di san Francesco, che scrisse la sua opera presumibilmente tra il 1246-47.
Nel racconto agiografico l'episodio è intitolato: «Come indusse alcuni soldati secolari a domandare l'elemosina», infatti esso è narrato con l’ intenzione di lodare la provvidenza divina e mortificare la superbia di chi nel bisogno si vergogna a chiedere: «Non vogliate vergognarvi, poiché ogni bene é concesso per elemosina dopo il peccato, e quel grande Elemosiniere dona con clemente generosità a chi merita e a chi non merita».
Lo stesso fatto é riportato nella «Legenda maior» di Bonaventura da Bagnoregio (VII, 10.1-7), opera largamente ispirata agli scritti di Tommaso da Celano.
Arnaldo Fortini, avvocato e storico oltre che sindaco di Assisi dal 1923 al 1943, attraverso concordanze storico-documentarie, riuscì a trovare quale fosse il sito dove Francesco ed i cavalieri si erano fermati per riposare, godendo dell'elemosina che gli abitanti di quel luogo poverissimo chiamato Satriano avevano voluto elargire.
Fortini nel 1923 costituì la Compagnia dei Cavalieri di Satriano chiamando a farne parte i personaggi più illustri del tempo.
Nel 1926 si svolse la prima rievocazione della “cavalcata”, celebrata con particolare solennità tra le manifestazioni di quel centenario francescano.
Dopo la guerra furono i Cavalieri del Colle Paradiso a riprenderne l’usanza, ma poiché a causa degli eventi bellici i cavalli erano divenuti rari, essi percorrevano a piedi la strada fino alla cappellina di Satriano.
Nel 1980, dopo alcuni anni in cui si era persa l’abitudine di celebrarla, la tradizione della “Cavalcata di Satriano” fu ripresa da un gruppo di appassionati cavalieri di Assisi, soprattutto per volontà di Giovanni Raspa che ancora guida il gruppo dei cavalieri lungo il percorso e da allora il numero dei partecipanti è andato sempre aumentando fino ad arrivare, nelle ultime edizioni della manifestazione, ad un centinaio di cavalli e cavalieri. (Cavallomagazine.it - Pier Maurizio della Porta)
La Cavalcata di Satriano 2019: regolamento, qui il programma
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