Rimini, cardinal Bassetti: La crisi è di sistema e di visione prima che di governo
"Ancora di crisi volete farmi parlare? Ma la crisi é di sistema, é di visione, prima che del governo". E sui migranti ammonisce: "Si aiuta chi ha bisogno, italiano o straniero".
Così il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, e arcivescovo di Perugia, torna sul tema che tiene banco anche ai tavoli di Comunione e Liberazione, prima dell'incontro sui giovani che lo vede protagonista della mattinata al Meeting di Cl a Rimini, con l'incontro dal titolo "Non fatevi rubare i sogni, sono il futuro", insieme con Matteo Severgnini.
"La crisi c'è e va affrontata con tutte le forze. Bisogna rimettere in piedi il Paese, rimettere in moto la macchina. Bisogna far ripartire l'industria e il lavoro. Ci vuole coraggio. Se non si parte, non si va avanti", ammonisce Bassetti.
Poco dopo dal palco, il presidente della Cei cita Thomas Mann da "Giuseppe e i suoi fratelli". "È bellissimo quando Giuseppe rilegge la sua esperienza anche difficile e dura che però ha portato alla salvezza grazie al suo sogno", spiega Bassetti. Che poi si rivolge direttamente ai giovani : "Ragazzi non lasciatevi rubare due cose: i sogni che ci portano al futuro e la speranza, che è la strada tracciata verso quegli obiettivi".
Aggiunge il cardinale : "Dice il Papa che Dio è autore della giovinezza, perché è un tempo benedetto, una gioia, un canto di speranza, è una beatitudine. Ecco : guai a considerarla una fase di passaggio o di immaturità. Qui c'è un grande equivoco, ragazzi : non ci si rende conto che questo vostro invece è uno snodo determinante, una enorme ricchezza in se stessa, perché come ci ha ricordato il pontefice 'nell'inquietudine che vi tormenta c'è un elemento di luce".
E la parabola del sogno, tuttavia, non assomiglia in nulla al vagheggiare di chi si assopisce. Anzi. Il sogno scuote il sonno, tiene svegli e arma energie e volontà. Bassetti, anzi, torna sull'attualità: "Da decenni, nel discorso pubblico, si parla di giovani ma non si ascoltano. Lo si fa con un linguaggio retorico e di buoni sentimenti, con poca attenzione alla vostra vita concreto. E con un discutibile senso di responsabilità verso di voi" .Il cardinale ricorda poi un incontro, nel tempo durato di grandi leader, tra Paolo VI, Giorgio La Pira. "Il Pontefice sottolineó la responsabilità dell'educazione. E disse:
'Dicono che la storia sia maestra della vita. Ora: o la storia è cattiva maestra o ha pessimi scolari, perché qualcosa non funziona. Poi il Papa disse : 'Io spesso mi domando cosa diranno gli uomini del futuro della chiesa dei nostri tempi. E rispose : mi augurerei che nel 2040 o 50 chi viene dopo di noi possa dire 'Era una Chiesa che soffriva, aveva problemi, ma con tutte le sue forze amava l'uomo'. E questa è anche la sfida che tocca a voi, ragazzi" .
Repubblica.it
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