Violenza in Mali, 150 bambini uccisi nel 2019
di Eugenio Serra
L'Unicef fa eco a quanto divulgato dalle Nazioni Unite: in Mali, nei primi sei mesi del 2019, più di 150 minori hanno perso la vita e 75 sono stati feriti nelle diverse rappresaglie di una guerra civile che sembra non aver soluzione. Nel Paese africano, il conflitto innescato nel 2012 con il colpo di Stato militare e la conseguente deposizione del presidente Amadou Toumani Touré, ha portato un aumento del reclutamento di bambini nei gruppi armati.
Le dichiarazioni del direttore Unicef
"Non dobbiamo accettare che la sofferenza dei bambini - ha dichiarato in una nota Henrietta Fore, direttore generale dell'Unicef - diventi una nuova normalità. Tutte le parti devono fermare gli attacchi contro i bambini e prendere tutte le misure necessarie per tenerli lontani dai pericoli, in linea con i diritti umani e il diritto umanitario internazionale. I bambini dovrebbero andare a scuola e giocare con i loro amici, non preoccuparsi di attacchi o essere costretti a combattere". L'Unicef lavora con le autorità locali e i partner per fornire assistenza medica e psicosociale ai bambini vittime di violenze soprattutto in zone di conflitto; aiuta gli ex bambini soldato nel reinserimento sociale e, quando possibile, promuove il ricongiungimento con le loro famiglie.
377.000 minori hanno bisogno di aiuto
Come si legge in un comunicato rilasciato dall'Agenzia dell'Onu, a Mopti - una delle 8 Regioni del Mali -, l'inasprirsi del conflitto e la presenza di gruppi armati hanno causato numerose vittime tra i giovanissimi. Sfollati, spesso separati dalle famiglie, sono esposti a violenze di ogni genere e a terribili traumi psicologici: oltre 377.000 sono i minori che hanno bisogno di aiuto. Inoltre, l'incertezza dovuta al conflitto, il prolungarsi della siccità e la conseguente crisi alimentare, hanno provocato l'aumento di casi di malnutrizione infantile.
Senza diritto all'istruzione
Sono migliaia le famiglie in fuga dal conflitto, secondo quanto documentato dall'Agenzia Fides, in quest'ultimo anno Il numero di sfollati interni a Mopti e nella Regione di Ségou è quadruplicato. Alla già grave situazione alimentare e sanitaria, si aggiunge quella difficile dell’istruzione. A Mopti, “179.000 bambini sono privati del diritto fondamentale all'istruzione", riporta l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha), mentre "926 scuole sono state chiuse nel Paese".
Pochi aiuti finanziari
Purtroppo, si legge ancora nel comunicato dell'Agenzia Onu, le operazioni di aiuto alla popolazione del Mali sono tra le meno supportate economicamente al mondo. Dal 2016 al 2018, infatti, il programma di protezione in Mali, è stato finanziato solo per il 26%. VATICAN NEWS
Eugenio Serra
Commenti dei lettori
NON CI SONO COMMENTI PER QUESTO ARTICOLO
Lascia tu il primo commento
Lascia il tuo commento
la cripta
di San Francesco
Rivista
San Francesco