Finalità e significato di una Ragola di Vita

� comprensibile, ha senso, oggi, festeggiare
un centenario di una Regola di vita?
A prima vista no, perch� viviamo in un
mondo, in una cultura che sembrano
aver fatto della libertà senza responsabilità
la norma o l'aspirazione più forte di
ogni uomo! Credo, però, che ne valga
la pena, perch� si avvertono vari “scricchiolii”
di un progetto umano senza regole,
valori ed ideali.
Anche Francesco
avvertì l'esigenza di un chiaro orizzonte
valoriale ed ideale in mezzo a tanti
movimenti pauperistici che, in qualche
modo, volevano rinnovare la Chiesa e
la Società del proprio tempo. Essendo
la sua una ricerca sincera, fu aiutato
dalla grazia del Signore. Lo afferma nel
suo Testamento: “[...] lo stesso Altissimo
mi rivelò che dovevo vivere secondo la forma
del santo Vangelo” (FF. 116).
Da qui l'esigenza di una regola che traesse dal
Vangelo fi nalità, contenuti e mezzi; il
tutto come un'ostia che desse energia
per il lungo cammino dell'imitazione di
Cristo, Vangelo vivente di Dio (cfr. 2Celano,
CLIX, 209; FF. 799). Proprio per
questo nelle Fonti Francescane è detta
midollo del Vangelo, via di perfezione; vita,
sapienza, salvezza; addirittura “paradiso”
perch� dona, se vissuta, una profonda
libertà interiore e fa dell'uomo il luogo
personale dell'accoglienza, rispettosa ed
arricchente, dei valori cardini della vita:
Dio, l'uomo ed il creato.
Nella sua essenzialità
esige quanto previsto dal Vangelo
di Marco per gli apostoli: “[...] Ne
costituì dodici [...] perch� stessero con Lui e
per mandarli a predicare [...]” (cfr. 3, 14).
In parole semplici: esperienza di comunione
di vita con Cristo e comunicazione
di questa stessa esperienza prima con
la vita e poi con l'annuncio nella Chiesa
e per il mondo intero! La Regola francescana
ha alimentato il cammino di
uomini forti ed impareggiabili (Antonio
di Padova, Bonaventura da Bagnoregio,
Massimiliano Kolbe, Padre Pio, ecc) e
sostenuto i deboli, gettando una luce di
vero umanesimo, di scienza e di splendida
arte nelle contrade della nostra Italia,
dell'Europa e del mondo.
Ma, soprattutto,
facendo rinascere nel cuore di molti
uomini il “sorriso di Dio”, il fanciullo
Gesù (cfr. 1Celano, XXX, 84; FF. 470).
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