MARCIA DELLA PACE 2011: La pace č un bene comune
di Flavio LOTTI
di Redazione online
Domenica 25 settembre abbiamo
marciato ancora una volta da Perugia
ad Assisi. Lo abbiamo fatto
in tantissimi a cinquant'anni dal
giorno in cui Aldo Capitini, antifascista
e nonviolento, realizzň la
prima marcia della pace per la fratellanza
dei popoli.
Lo abbiamo fatto all'insegna della
memoria e dell'impegno, celebrando
cinquant'anni di storia
dell'altra Italia, quella che si č
sempre battuta contro la guerra,
la corsa al riarmo, il colonialismo,
la globalizzazione selvaggia, lo
sfruttamento, le dittature, il terrorismo,
il razzismo e la violazione
dei diritti umani.
Lo abbiamo fatto per richiamare
l'attenzione di tutti sui gravi rischi
che stiamo correndo e per dire
chiaro e forte che abbiamo bisogno
di cambiare. Non č retorica.
La svolta che dobbiamo compiere
č ampia e non basteranno degli
aggiustamenti occasionali.
La pace č un bene comune come
l'aria che respiriamo e l'acqua che
beviamo. Se vogliamo respirare
dell'aria pulita, bere dell'acqua
chiara e vivere in pace abbiamo
bisogno di sviluppare un'azione
collettiva globale che supera tutti
i confini nazionali e si pone al servizio
di tutte le persone e i popoli
del pianeta.
Se davvero vogliamo la pace, per
noi e per i nostri figli, dobbiamo
avere il coraggio di guardare in
faccia la realtŕ e cominciare un
paziente lavoro quotidiano di ricostruzione
di una nuova Italia e
di una nuova Europa.
Nell'idea di fratellanza che abbiamo
posto al centro di questa
diciannovesima Marcia Perugia-
Assisi sono racchiuse molte delle
scelte politiche e personali che
siamo chiamati a compiere. Scelte
complesse, ma capaci di farci uscire
dalla grave crisi che stiamo attraversando
e di farci riscoprire il
piacere di stare bene insieme.
Redazione online
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