NOTIZIE > fede

Dalle chiese alle nuove agorà: il messaggio di Francesco va in televisione

di Redazione online

Un cappuccino e un minore. Due francescani, un’unica missione: portare il messaggio di Francesco nel mondo attraverso i mezzi di comunicazione, andare dalle chiese alla piazze, sulle orme del santo di Assisi.

Il primo fu il cappuccino padre Mariano da Torino, conduttore radiofonico e televisivo, che entrò nell’immaginario collettivo nell’Italia degli anni ’50 e ’60 con il suo saluto di “Pace e Bene” e le lezioni sulla vita di Gesù. Era la Rai della “pedagogia virtuosa” di Filiberto Guala, una televisione pubblica che riportava alla normalità un popolo stremato dalla guerra civile, da vent’anni di fascismo e dai drammi della ricostruzione.

Seguendo il suo esempio, a partire dal 1982, il frate minore padre Raniero Cantalamessa, un destino scritto nel nome, spiegava il Vangelo su Rai1. Quasi ininterrottamente, dal 1995 al 2009, padre Raniero ha condotto la rubrica Le ragioni della speranza all'interno del programma A sua immagine. Anche il suo sorridente saluto francescano di "Pace e Bene" colpì milioni di affezionati telespettatori.

Passano i decenni e cambiano gli italiani. Ma il messaggio del patrono d’Italia resta lo stesso. E resta necessario farlo conoscere.


Redazione online

Commenti dei lettori



NON CI SONO COMMENTI PER QUESTO ARTICOLO

Lascia tu il primo commento

Lascia il tuo commento

Nome (richiesto):
Email (richiesta, non verrà mostrata ai visitatori):
Il tuo commento(Max. 300 caratteri):
ACCONSENTO NON ACCONSENTO
al trattamento dei miei Dati personali per le finalità riportate nell'informativa, al fine esclusivo di contattare l'utente per sole ragioni di servizio, legate all'evasione delle sue richieste (pubblicazione commenti)
Organo ufficiale di Stampa della Basilica di San Francesco d'Assisi
Custodia Generale Sacro Convento
© 2014 - tutti i diritti riservati
Contatti | Credits