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Professione temporanea per 16 Novizi alla Basilica di san Francesco

"Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35)

Queste le parole  scelte dai sedici novizi del Sacro Convento di Assisi per annunciare la loro professione temporanea. Al termine dell’anno di Noviziato i giovani frati si impegnano mediante i consigli evangelici di obbedienza, povertà e castità a seguire Cristo, vivendo il Vangelo e secondo la Regola dei frati minori, per un periodo di tempo stabilito in preparazione alla professione perpetua.


Il rito della professione si è tenuto venerdì 24 agosto alle 11.00 nella Basilica Inferiore di San Francesco. La celebrazione eucaristica verrà presieduta da padre Marco Tasca, Ministro Generale OFMConv, e alla presenza di padre Mauro Gabetti, Custode del Sacro Convento di Assisi, mentre i rispettivi Ministri provinciali o vicari riceveranno la professione dei voti da parte dei singoli novizi.

Oggi la nostra comunità è in festa e accompagna con preghiera e affetto la professione dei nuovi frati professi temporanei:


fra Riccardo Leone Di Rienzo 

fra Domenico Paolo Di Ridolfi 

Provincia abruzzese dei Santi Bernardino e Angelo 

fra Franjo Čolakovac

Provincia croata di San Girolamo

fra Markus Scholz

Provincia tedesca di Santa Elisabetta

fra Osvaldo Maria Guadalupe López Figueroa

Custodia inglese del Beato Agnello da Pisa

fra Alessandro Olindo Bosio

fra Andrea Boisio

fra Roberto Gottardi

Provincia italiana di Sant'Antonio di Padova

fra Emiliano Elia Di Sebastiano

fra Ettore Filippucci

fra Roberto Liggeri

fra Daniele Reitano

Provincia italiana di San Francesco d'Assisi

fra Giuseppe Di Biase

fra Luca Romano Maria Fiume

fra Salvatore Maria Robustelli

Provincia napoletana del Serafico padre Nostro San Francesco

fra Daniel Lamana Ibáñez

Provincia spagnola di Nostra Signora di Montserrat


Quando il Signore vorrà si sentiranno pronti

Il Signore vi dia pace!
Ci prepariamo a vivere bene, insieme, questa celebrazione che, nella festa dell'apostolo S. Bartolomeo, unisce il rendimento di grazie per la conclusione dei lavori del Capitolo Generale Straordinario del nostro Ordine alla gioia per la prima professione religiosa dei nostri fratelli che qui, nella Basilica di S. Francesco e nel Sacro Convento, hanno vissuto un anno della loro vita preparandosi a questa scelta importante.

È una scelta temporanea: la Chiesa nella sua sapienza ha pensato che è bene creare dei momenti di passaggio. I nostri fratelli professe-ranno oggi i voti di castità, obbedienza e povertà e la Regola di S. Francesco, per un anno o per tre anni, a seconda delle scelte delle rispettive Provincie di appartenenza. Entrano così a far parte della nostra famiglia francescana.

Il segno di questa accoglienza sarà soprattutto un momento molto particolare durante la celebrazione che è l'abbraccio da parte dei frati che sono professi da più o meno tempo. Prima ancora però c'è la loro scelta personale in risposta alla chiamata di Dio che viene espressa da ciascuno di loro nelle mani del Ministro Generale: inginocchiandosi davanti al lui e mettendo le loro mani nelle sue faranno la loro promessa di vita. Sedici fratelli, che abbiamo accompagnato, che ci sono cari, ora lasceranno questo luogo per continuare la loro formazione e per arrivare ad abbracciare definitivamente questa forma di vita per alcuni anni, quando il Signore vorrà, quando si sentiranno pronti.

Li accompagniamo nella preghiera.


Uno sguardo oltre la professione temporanea

Dopo la prima professione dei voti i novizi si preparano a consolidare il cammino formativo in vista della loro definitiva donazione a Dio nella fraternità (DF 72).

Questa è la tappa del noviziato in cui siamo chiamati a programmare il tempo che viene, sulla scorta del nostro “itinerarium” e di quanto è emerso nei colloqui con il Maestro, elaborando e attuando una personale Regola di Vita.

Partendo dagli esempi di Regola di Vita di alcuni noti testimoni, come Massimiliano Kolbe, il card. Van Thuân, Alberto Marvelli e Giuseppe Toniolo, stiamo predisponendo singolarmente una Regola con il chiaro intento di prenderci cura della nostra vocazione, sotto gli aspetti della vita spirituale, della vita umana e fraterna, della vita religiosa-francescana.

Non è possibile approfondire le diversità delle Regole di Vita che sono state trattate, tuttavia vengono estrapolati di seguito solo alcuni punti, senza la pretesa di farne un compendio piuttosto eterogeneo, bensì un elenco di “buone pratiche” utili al giovane frate in formazione. Eccone alcune:

“Vivrò appieno il momento presente;

Fa’ quel che stai facendo, non badare a nessuna altra cosa, buona o cattiva che sia;

Esercitare la volontà anche nelle piccole cose;

Più volontà ci vuole, più serietà, più costanza, più studio, più raccoglimento, più meditazione;

Non lasciare passare:

a) Nessun male senza ripararlo,

b) Nessun bene che io possa fare;

Voglio con la grazia del Signore sacrificare negli studi i miei gusti, la mia curiosità, le mie idee, per non cercare e adempiere in essi che la volontà del mio Signore, e dirigere tutte le mie fatiche al bene dell’anima e delgi altri ed alla gioia;

Dei miei studi compiuti e da compiersi serbare il maggior possibile silenzio. Delle cognizioni apprese fare la minor pompa possibile;

Ogni 15 giorni circa, una passeggiata e distrazione particolare. In generale mantenermi lieto e scherzoso;

Del resto non mangiare fuori di metodo, evitare le ghiottonerie;

Una sensibilità viva per quei fenomeni spirituali, politici, sociali che si verificano intorno a noi;

E’ inutile pretendere di voler farsi santi, di voler essere apostoli se non si medita, se si corre dietro ad ogni pensiero anche frivolo;

Ogni dì 20 minuti al più di meditazione;

Avrò una sola saggezza: la scienza della croce;

La conservazione della serenità di spirito;

Vita interiore: dedicarsi completamente a se stesso e così donarsi completamente a tutti”.

Ogni Regola dei novizi sarà, ovviamente, molto diversa l’una dall’altra, comunque possiamo dire che c’è un trait d’union che le lega assieme: la relazione d’amore con il Signore Gesù, dietro alle orme del serafico Padre Francesco.

San Francesco, anche dopo la sua conversione, ha continuato a sviluppare il rapporto di amore con Cristo, per mezzo della preghiera e della contemplazione (DF 73-74). Questa è l’immagine di san Francesco che è rimasta impressa maggiormente ai novizi, e in essa c’è stata una complessiva convergenza in occasione della scelta dell’immagine-ricordo dell’anno di noviziato: immagine dove è rappresentato san Francesco in preghiera - l’”uomo fatto preghiera” - sulla vetrata del corridoio superiore dei Padri, al Sacro Convento.

I novizi, anche in questa occasione, si sono soffermati sul loro rapporto con Cristo, rendendosi consapevoli del significato della sua sequela (DF 74) e delle loro capacità per rivelare in modo autentico la sequela negli anni a venire.

Il vero nocciolo della Regola di Vita dei novizi è pertanto evidente, e la sua solidità e autenticità è data dal rapporto d’amore di essi con Cristo. Anche in questo caso, dove si prende in esame una personale Regola di Vita, viene confermato un assioma generale, ovvero che è dall’Amore che nasce la Regola.



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