Nel dolcissimo nome della SS. Vergine Maria
Nel dolcissimo nome della SS. Vergine Maria, vi scrivo questa lettera. Franco, mio marito, è venuto a mancare non so come questa sventura si sia abbattuta sulla nostra casa Egli era buono, non conosceva la parola male, andava a Messa, aveva gli occhi celesti. Era la cosa più bella della mia vita, il resto tutte sofferenze a ruota continua, ho perduto tutto: l'affetto, la compagnia, la fiducia. Sono convinta che mio marito non è stato curato bene, hanno preso le cose alla leggera, non ha incontrato angeli ma carnefici. Abbiamo sofferto moltissimo, dispiaceri umiliazioni e bugie. Io ho pregato tanto ma le mie preghiere non hanno ricevuto risposta. Chissà cosa ho fatto per meritare questo castigo. Quando le cose andarono per il peggio, all'ospedale mi cacciarono in fondo al corridoio. Io non ho potuto assistere all'intervento di mio marito, volevo tenergli la mano e accompagnarlo in quei momenti con la preghiera. Non ho neanche potuto avvolgerlo nel lenzuolo che mi ricamarono le suore del Santuario di Pompei. Noi, desideravamo un figlio, ed ora sono sola e infelice. Ho paura di tutto e di tutti. Franco aveva promesso di portarmi ad Assisi per pregare. La mia anima è avvilita, ho bisogno di una preghiera, per questo mi rivolgo a voi che avete risposto alla dolce chiamata di Gesù e siete stati i figli prediletti di S. Francesco.
Con la dolce speranza di una risposta vi saluto con affetto.
Rachele Zaccaria Gilberti
Carissima Rachele, non ha i fatto niente per meritare quello che tu chiami castigo è solo l'irresponsabilità degli uomini la loro superficialità e il non vivere la loro vita come si conviene che ti ho portato tanto dolore sii forte e riprendi il percorso con la certezza che il tuo amato e buon marito ora dal paradiso ti è vicino e sono certo che lo faresti più contento da parte nostra ti assicuro la preghiera e ti aspettiamo ad Assisi per poter leggere sul tuo volto il fiorente desiderio di ricominciare e rinascere
p. Enzo Fortunato
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