Perch non mi avete amato?
di Redazione online
Caro direttore,
sono un ragazzo attualmente detenuto nel
carcere di Aosta; un epilogo inevitabile visto
il mio trascorso determinato dall'abuso
di sostanze stupefacenti, svariati tentativi
di ripartire da zero tramite varie comunità
e dal vuoto più incolmabile: l'abbandono
della mia famiglia fi n da bambino.
Ho circa
quaranta anni e potrà sembrare un po'
infantile quello che sto scrivendo, ma il
sentirsi e sapersi non amato dalla mia famiglia
mi lacera e mi rende davvero fragile e
facile preda di sistematiche scelte sbagliate;
dovrei, per farle capire meglio, illustrarle
uno dei tanti episodi della mia vita. Svolto
il servizio di leva obbligatoria e tornato
a casa, in famiglia sono stato accolto con
una gelida e schietta considerazione: “Ben
tornato Marco, noi quest'anno che sei
mancato siamo stati veramente bene, senza
problemi, davvero sereni...” A quell'età
è più facile sottovalutare il male; niente di
più sbagliato e stupido, visti i risultati... mi
sento una persona senza radici, un'identità
indefi nita, fi glio e fratello di nessuno.
Lo
scopo di questa lettera è semplice: trovare
qualcuno che mi permetta di ricredermi,
che mi stimoli a fare le scelte giuste, che
mi aiuti a colmare questo senso di insoddisfazione
che mi sta logorando lentamente,
che mi faccia sentire forte, vivo e felice.
Spero che ci sia qualcuno che voglia raccogliere
il mio appello e rispondermi presto.
Marco
Fratello Marco,
ti voglio dire: “ben trovato, manchi molto
alla società perch essa ha bisogno di persone
che sanno riprendere il cammino, nonostante
le cadute e la fragilità”. Ho pubblicato volentieri
la tua storia, perch abbiamo bisogno di
persone e di messaggi che facciano comprendere
che la parola fine sull'uomo non la può
scrivere nessuno, nemmeno il Signore Gesù
l'ha scritta, regalandoci l'eternità.
Sono certo
che come c'è stato un sussulto di umanità per
tanti appelli a vivere la fraternità, lo stare
insieme, lo stare vicini, così anche ora raccogliamo
la tua gioia di vivere, sperando che
sia contagiosa...
Redazione online
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