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Il messaggio dei frati: Ci piace pensarti mentre, attaccato al tessuto del saio di Francesco, aspiri l'odore del fieno tagliato...

di Redazione online

Fratello Lucio,


"Francesco fammi volare" è il titolo che hai voluto porre all'inizio del tuo racconto dedicato al Patrono d'Italia. E ora che è iniziato il tuo secondo tempo, come amavi definire "sorella morte", starai volando tra gli angeli e i santi di Dio, intonando insieme all'Assisiate il Cantico delle Creature: "Laudato sii mi' Signore...".


Se ieri stavi con noi sotto il cielo di Dio e di Francesco, ora stai in quel cielo limpido. La tua morte fa riflettere e pensare l'intero mondo della canzone e della musica, che accompagna le nostre esistenze di viandanti, di "viator", in attesa dell'abbraccio definitivo con il Dio della Vita.


Ci fai riflettere e pensare su come testimoniare la tensione spirituale e la ricerca silenziosa di Dio, presenti in ogni uomo. Due note musicali, queste, che vorremmo proporre a tutti coloro che per vocazione sono chiamati a cantare con il talento della voce le vicende e gli amori umani. Ecco perché dal cuore del francescanesimo, dal cuore del "giullare di Dio", in punta di piedi vorremmo proporre ai nostri artisti a non aver timore di accordare queste due note nei propri spartiti musicali.


Benedetto XVI ha ricordato che l'arte, la musica è "epifania della bellezza di Dio". Tu ci dicesti che questa affermazione è anche una tua convinzione interiore, perché è uno dei regali che il Cielo fa alla nostra anima e che per te era fonte d'ispirazione. Il tuo racconto, fratello Lucio, continua ora nel Secondo Tempo, che tu hai adombrato nel sogno di Assisi. E ne sperimenti la verità.


“Mi sono svegliato con una grande stanchezza alle ali, come un passero che ha sbattuto contro l'inferriata della sua gabbietta. Mi sono reso conto che, per quanto meravigliosa e calda la chiesetta dove si svolgeva la funzione, quella strana atmosfera di dolce inconveniente che sentivo durante il sogno ora è finita e che il vero tempio, la vera casa di Dio, è la nostra anima, anche quella più buia, più difficile da raggiungere”.


Pensosi e tristi per la tua morte, nella preghiera, ti affidiamo al Buon Dio. Ci piace pensarti mentre, attaccato al tessuto del saio di Francesco, dall'odore del fieno tagliato, sei introdotto nel campo di grano del Paradiso, realizzando il tuo sogno di “volare con Francesco”. Laudato sii, mi Signore, per gli uomini, gli artisti e i santi che ci fanno volare...


Padre Giuseppe Piemontese, ex Custode del Sacro Convento di Assisi quando Lucio morì


Redazione online

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